
Lo scrittore ungherese-britannico David Szalay ha vinto Booker Prize, il prestigioso riconoscimento letterario britannico che premia le opere di narrativa in lingua inglese. Szalay ha vinto con il suo sesto romanzo, Flesh, edito in Italia da Adelphi con il titolo Nella carne (traduzione di Anna Rusconi, pp. 330, euro 20). La storia di un uomo, István, dalle origini proletarie in Ungheria all’incontro con la ricchezza a Londra, in un’alternanza di successi e disfatte sullo sfondo della storia europea degli ultimi quarant’anni. Un romanzo su mascolinità, migrazione, traumi, sesso e potere.
«Non avevamo mai letto nulla di simile», ha annunciato Roddy Doyle, vincitore del Booker Prize nel 1993 e presidente della giuria composta da Ayobami Adebayo, Chris Power, Kiley Reid e dall’attrice Sarah Jessica Parker: «È un libro per certi versi molto cupo, ma una gioia da leggere».
David Szalay, classe 1974, ha superato i favoriti alla vigilia: l’indiana Kiran Desai, già vincitrice del premio nel 2006, in lizza per The Loneliness of Sonia and Sunny, e il britannico Andrew Miller, con La terra di inverno (NN editore). Tra i finalisti c’erano anche gli americani Ben Markovits (The Rest of Our Lives), Susan Choi (Flashlight) e Katie Kitamura (Audizione, in Italia per Bollati Boringhieri). Assegnato dal 1969, il Booker Prize ha premiato nel tempo autori come Salman Rushdie, Margaret Atwood e Arundhati Roy. Lo scorso anno ha vinto la britannica Samantha Harvey con Orbital (NN Editore), breve romanzo che segue sei astronauti mentre osservano la Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale.
David Szalay si è aggiudicato il premio di 50 mila sterline, annunciato lunedì 10 novembre all’Old Billingsgate di Londra, dopo essere già stato finalista nel 2016 con Tutto quello che è un uomo (edito sempre da Adelphi). Nato a Montreal in Canada, padre ungherese e madre canadese, lo scrittore è cresciuto a Londra. Ha vissuto in Libano e nel Regno Unito e ora vive a Vienna. Nel romanzo vincitore — ha spiegato — ha voluto esplorare «la vita come esperienza fisica; cosa vuole dire essere un corpo vivente nel mondo». In compagnia di un protagonista che resta impassibile davanti a traumi, lutti, traguardi raggiunti, pronto ad affrontare tutto ciò che gli accade con un laconico «Okay».
Gli appuntamenti in Italia
A fine mese, David Szalay porterà Nella carne in Italia, per una serie di incontri: mercoledì 19 novembre a Terni per Umbrialibri, ore 18.30, Biblioteca comunale (Piazza della Repubblica, 1) con Francesco Pacifico; domenica 30 novembre a Castiglion Fiorentino (provincia di Arezzo) per Santucce Storm Festival, ore 17 al Teatro Mario Spina (via Trieste, 7) con Stella Menci e Massimiliano Lachi; lunedì 1° dicembre a Roma, alla Libreria Feltrinelli di Largo di Torre Argentina con Sandro Veronesi (ore 18.30); e martedì 2 dicembre a Cosenza, ore 18, Casa delle Culture (Corso Telesio, 98) con Marco Vigevani.
11 novembre 2025 (modifica il 11 novembre 2025 | 10:07)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
11 novembre 2025 (modifica il 11 novembre 2025 | 10:07)
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