
Dalle Due Torri, poco dopo le 10, parte il corteo cittadino guidato dalle Brigate partigiane bolognesi, insieme alla Brigata Friuli e alla Brigata Maiella, accompagnate dalle note della banda Primo Carlini di Malalbergo. In piazza del Nettuno il sindaco Matteo Lepore omaggia le bandiere partigiane con la spilla commemorativa del Comune per gli 80 anni della Liberazione, poi la presidente dell’Anpi bolognese Anna Cocchi apre la commemorazione ricordando la scomparsa del Pontefice. «Non immaginavo di dover portare i miei saluti insieme a una notizia particolarmente triste per nostra città, per l’Italia e per tutti noi: la morte di Papa Francesco».
Un brusio di sconforto si accompagna all’applauso della piazza, seguito da un minuto di silenzio per omaggiare il Pontefice. «Le bandiere che sono in questa piazza sono la dimostrazione di come uniti si possano vincere i nemici peggiori», dice la presidente bolognese dell’Anpi, ricordando il sacrificio di «tanti giovani, ragazze e ragazze, che seppero scegliere da che parte stare». Daniele De Paz, dopo un omaggio al Pontefice, guarda verso la bandiera della Brigate Ebraica presente all’ombra del Nettuno: «La Festa della Liberazione è difesa della verità. E come presidente della Comunità ebraica di Bologna desidero rivendicare con orgoglio che gli ebrei, e tra questi non pochi bolognesi, ebbero una parte nella lotta antifascista».
Il sindaco Matteo Lepore, che chiude con il suo intervento la celebrazione, invita i bolognesi a «partecipare alle centinaia di iniziative che si svolgeranno fino al 25 aprile su tutto il territorio». «Noi – aggiunge Lepore – dobbiamo agire contro l’indifferenza di chi si gira dall’altra parte e non agisce perché la nostra Costituzione sia rispettata». Poi l’omaggio al Papa Francesco: «Da laici, cittadini che amano la Costituzione, lo dobbiamo ricordare perché ci ha ricordato che l’amore e la pace devono prevalere su questa terra».
21 aprile 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
21 aprile 2025
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