Ritardi sui voli, riduzione dei movimenti aerei, treni fermi nelle stazioni. Il blackout della Spagna — e di alcune aree del Portogallo e della Francia — ha avuto ripercussioni sui trasporti di massa, anche se con conseguenze diverse al momento. Ufficialmente Aena, la società che gestisce quasi tutti gli aeroporti iberici, sostiene che gli impianti «sono operativi con sistemi elettrici di emergenza» e che «l’impatto sui voli dipenderà dalle difficoltà che i passeggeri e gli equipaggi incontreranno nell’arrivare». L’azienda conferma che «ci sono alcuni ritardi».
Le note interne
In una nota inviata alle compagnie aeree Eurocontrol, l’agenzia che vigila sui cieli europei, comunica che al momento i ritardi maggiori, di oltre 45 minuti, si registrano in tre aeroporti della penisola: a Madrid e Barcellona — dove sono in atto riduzioni regolate degli arrivi di due terzi rispetto al previsto — e anche Lisbona dove, a leggere le comunicazioni, l’impatto sembra maggiore. Fino alle 16.30 è stato imposto «zero rate» sugli atterraggi: significa che lo scalo non accetterà gli aerei che non hanno già lasciato l’aeroporto di partenze fino a quell’ora. Per tutti e tre gli impianti Eurocontrol parla di «forti ritardi» e di «nessun miglioramento possibile» della situazione.

Quasi 5 mila voli programmati
Diverse compagnie aeree fanno sapere che in generale le loro operazioni stanno procedendo «normalmente». Ma avvisano che si tratta di «informazioni preliminari che potrebbero cambiare nel corso delle prossime ore». Secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma specializzata Cirium oggi in Spagna sono previsti più di 4.800 voli e poco meno di 880 mila sedili, in entrambe le direzioni. A Lisbona più di 600 movimenti (tra partenze e arrivi) e 114 mila posti.
Lungo i binari
Più complicata la situazione per quanto riguarda il trasporto sui binari. Renfe, la società di gestione ferroviaria della Spagna, comunica via X (l’ex Twitter) che «alle 12.30 l’intera rete elettrica nazionale è stata interrotta» e che per questo ci sono «treni fermi e senza partenze in tutte le stazioni». Questi giorni in media oltre 250 mila persone viaggiano in treno tra le diverse città iberiche. (in aggiornamento)
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28 aprile 2025
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