
TAORMINA Ora che Billy Zane è completamente calvo, la sua somiglianza con Marlon Brando come colonnello Kurtz di Apocalypse Now, con la sua aria sulfurea e mefistofelica, è impressionante. Billy, non ne potrà più di sentirselo dire…<No, al contrario, è un complimento, era un bell’uomo», dice l’attore americano, 59 anni.
Al Festival di Taormina (dove ieri è stata premiata Noemi con il Music Award) porta Interior All Way/Night (esce il 19 settembre) di cui è regista e interprete. «Avevo soltanto dieci giorni per girarlo, sono subentrato io alla regia e dovevo andare a Tahiti sul set di Waltzing with Brando».
È il film dove interpreta Marlon, che Giulio Base ha portato all’ultimo Festival di Torino. Come si approccia una leggenda? «Per non avere pressioni o essere ossessionato ho pensato a lui che se ne fregava dei giudizi. Conosco a memoria i suoi film, ho disimparato, non ho studiato né letto libri, ho parlato con familiari e assistenti che mi hanno rinfrescato la sua umanità e il suo humour. Era un uomo complesso, pieno di contraddizioni. Il film racconta il suo impegno ecologista».
Nei primi Anni ’70 , Brando affidò a un impegnato nell’ambiente l’incarico di costruire a Tetiaroa, l’isola nella Polinesia francese di sua proprietà, un residence di bungalows destinato ai turisti, come laboratorio di sperimentazione ecologica. «Investì il suo denaro per difendere i valori in cui credeva. E’ stato il paladino dei diseredati, si batteva contro le diseguaglianze. Voleva creare un Paradiso ecologico nel luogo che più amava. Ma era anche un Paradiso di normalità. Era la sua idea di mondo. La somiglianza non l’ho mai vissuta come un problema, ma come una benedizione. Ho avuto solo bisogno di una parrucca e una gobba sul naso, ho lo stesso sguardo obliquo, il cenno di un sorriso sulle labbra. E’ un po’ il film che ha trovato me,, ho ballato con lui, l’ho indossato».
Billy Zane lo ricordiamo tutti come il cattivo in Titanic, il fidanzato ricco e arrogante di Kate Winslet, per cui ebbe la nomination agli Oscar. Al contrario di Leo DiCaprio, Billy dopo è andato a tratti sott’acqua: «La mia carriera è il risultato delle mie scelte, non ho recriminazioni né rimpianti, ho dato un taglio ai film d’azione, a Hollywood è sembrato un suicidio e anche al mio agente, anche se ora vanno forte gli attori stagionati negli action movie e sarei disposto a farli. Ma ho vissuto una vita rock’n’roll, volevo fare film indipendenti, come questo a Taormina, che comincia come un thriller e finisce come una commedia». Di cosa parla? «E’ un film nel film, ricorda Cassavetes o Truffaut. Io sono l’interprete e il regista, e interpreto un regista geloso della propria moglie. C’è un femminicidio e tre uomini che svegliandosi non ricordano nemmeno il proprio nome, finché si scopre che sono morti. La colonna sonora è di mia sorella Lisa».
Lei ha lavorato con Carlo Vanzina. «Nel film Miliardi, nel 1991. Ricordo che mi insegnò a fare la scarpetta col pane nel sugo, e diceva little shoe, piccola scarpa. Uno spasso. A Roma vedevo Lauren Hutton e Gore Vidal, magnifico dandy che la gente fermava per strada. Vi tornai per le riprese di Zoolander di Ben Stiller. Al ricevimento all’ambasciata USA ho conosciuto Sorrentino, fumavamo il sigaro, lo adoro. Per favore, potete dirgli se mi chiama al suo prossimo film?».
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14 giugno 2025
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