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Bibbiano, l’accusa del segretario locale del Pd: «Lasciati soli dal partito nazionale. Elly Schlein dice che verrà, aspettiamo qualcuno da sei anni»

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«Abbiamo tenuto botta, altrimenti Bibbiano avrebbe cambiato nome e la mappa politica regionale e forse nazionale sarebbe stata diversa. E lo abbiamo fatto noi, abbandonati dal Pd nazionale». 

Si è tolto parecchi macigni, altro che sassolini, dalla scarpe, il segretario del Pd di Bibbiano Daniele Caminati. Storico dirigente della sinistra reggiana, mercoledì sera ha aperto l’edizione 2025 di Festivald’Enza, la festa dell’Unità del Pd della val d’Enza reggiana, ospitata dal parco Manara di Bibbiano, uno dei luoghi simboli della lunghissima inchiesta «Angeli e Demoni» sugli affidi ai bambini. Una vicenda emersa nel giugno 2019 che ha proiettato suo malgrado la comunità di Bibbiano al centro dell’attenzione nazionale, sino alle recenti sentenze in primo grado che hanno fortemente ridimensionato, quando non cancellato, l’impianto accusatorio.

L’inchiesta «Angeli e demoni» e la ferita aperta a Bibbiano

Inevitabile, per un luogo di sinistra storica come Bibbiano, aprire la propria festa tornando su questa ferita ancora apertissima. L’occasione è stata la presentazione del libro «La Giustizia non è una dea bendata» di Luca Bauccio, uno dei difensori degli imputati di «Angeli e demoni», andata in scena in dialogo con il sociologo Gino Mazzoli e l’introduzione di Caminati.
Ad ascoltare diverse centinaia di persone e tra loro Andrea Carletti e Paolo Colli, all’epoca sindaci di Bibbiano e Montecchio Emilia, inquisiti e poi assolti; Carletti, nel 2019, ha trascorso lunghi mesi di arresti domiciliari. In seguito ha denunciato numerosi esponenti politici, tra cui l’ex vicepremier Di Maio, per le offese ricevute.

Il segretario locale del Pd: «Come una bomba atomica»

Nell’aprire la serata, Caminati ha toccato tanti temi parlando della «resistenza» della comunità di Bibbiano. «A Bibbiano era come se fosse scoppiata una bomba atomica. Nel luogo in cui siamo oggi sono passate persone di ogni genere, tante magliette nere, i volontari e le volontarie della Festa hanno ricevuto minacce anonime. Ma non abbiamo mai mollato», ha rivendicato. 

«E non abbiamo mai ceduto alle provocazioni, anche quando era difficile. Siamo andati avanti con un’amministrazione che aveva il sindaco ai domiciliari, con un partito che a livello locale ha tenuto botta. Sapevamo quale era il rischio. Se fossimo caduti in qualche provocazione, avrebbero commissariato il Comune, oggi Bibbiano magari avrebbe un altro nome e la cartina politica regionale e nazionale sarebbe diversa». Un richiamo anche alle tiratissime elezioni regionali del gennaio 2020, in cui il caso Bibbiano era perennemente al centro.

«A livello locale abbiamo tenuto»

Caminati ha ricordato con fierezza la tenuta locale, bibbianese e reggiana, ma non ha scordato la lontananza del suo partito: «Siamo stati completamente abbandonati dal Pd nazionale. Alcuni, solo alcuni parlamentari e consiglieri regionali ci sono stati vicini. Il Pd nazionale ci ha lasciato in balie, e noi abbiamo sempre ribadito che le scelte le avremmo fatte noi».

Questo è il passato. E il presente? «Pochi giorni fa ho incontrato Elly Schlein alla festa dell’Unità di Sant’Ilario. Ha detto che ci avrebbe incontrato, la comunità aspetta da sei anni, aspetteremo ancora».


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8 agosto 2025

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