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Bianca Balti: «Un anno fa credevo che sarei morta in un letto d’ospedale, oggi festeggio l’essere viva»

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Un anno fa l’annuncio sui social che aveva lasciato tutti senza parole: cancro ovarico al terzo stadio. Dodici mesi dopo, Bianca Balti ha voluto riavvolgere il nastro della sua vita iniziando a scrivere una newsletter, in cui si racconta senza glamour e che parte proprio da quel 10 settembre 2024 in cui tutto è cambiato. «Oggi celebro l’essere viva», esordisce la modella nella sua lunga confessione in inglese, proseguendo poi il racconto con il ricordo di quella prima, drammatica notte in ospedale. «Non avevo mai sperimentato la mortalità fino a quella notte, al pronto soccorso del Providence St. Joseph’s Hospital di Burbank, quando un medico ha pronunciato le parole che mi hanno spezzato la vita in due. Cancro ovarico allo stadio 3. Il tumore si era diffuso oltre la sua sede originale, fino al diaframma. Non ancora nei polmoni. Non ancora al quarto stadio. Ma quasi. L’unico modo per conoscerne l’estensione completa era aprirmi completamente». 

Le figlie – Matilde e Mia – erano a casa ad aspettarla, convinte come lei che sarebbe rientrata nel giro di un paio d’ore. Poi quella diagnosi terribile. «Ricordo di aver pensato: “sto per morire” – continua la top model -. Erano le 21 quando ho avuto la notizia. Ho aspettato che mio padre si svegliasse in Italia per avere qualcuno da chiamare. Non volevo svegliare le mie amiche, tutte con figli, o essere un peso per il mio nuovo fidanzato». Alla fine però si è convinta a chiedere aiuto e la famiglia, il fidanzato Alessandro Cutrera e le amiche si sono materializzate al suo fianco in quel letto di ospedale, accompagnandola passo dopo passo nel suo percorso di cura, dall’intervento durato 6 ore («La notte dopo mi sono svegliata con un dolore che non credevo possibile») ai cicli di chemioterapia a cui si è sottoposta, senza mai lasciarla sola. 

«Oggi festeggio l’essere viva – conclude Balti nel primo numero della newsletter – perché un anno fa pensavo che sarei morta in un letto d’ospedale e che le mie figlie sarebbero cresciute senza madre. Perché oggi so che l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta è l’amore. L’amore mi ha sostenuto nel dolore ed è ciò che rimane quando tutto il resto svanisce».

11 settembre 2025

11 settembre 2025

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