
Che sia di un committente, di un professionista o di un’intera città, poco cambia. «Dietro a un progetto c’è sempre un sogno», evidenzia Giorgio Cavagnis, presidente dell’Ordine degli Architetti paesaggisti e conservatori di Bergamo, inaugurando «CartoVision», evento organizzato con la Fondazione Architetti Bergamo in occasione del decennale (e del ritorno in città) del format «Open! Studi Aperti», promosso dal Consiglio Nazionale Architetti. «È la più grande mostra d’achitettura che si svolge in contemporanea sul territorio nazionale», nota Alessandra Ferrari, vicepresidente del Consiglio Nazionale Architetti.
Visioni, sogni e idee, nel caso di specie, condensati nelle cartoline che compongono la mostra collettiva allestita nel foyer dell’Auditorium di piazza della Libertà. Un luogo anch’esso simbolico: «Si sta dimostrando ciò che desideravamo fosse — riflette l’assessore Francesco Valesini, già presidente dell’Ordine degli Architetti —. Ossia un palazzo dell’arte, un luogo di approfondimento e promozione culturale».
Ed ecco quindi comparire, fra le tante cartoline accompagnate da parole chiave che condensano il potere trasformativo dell’architettura, il rifacimento della Cascina Convento ad Astino, i saloni di Palazzo Santo Spirito nella loro nuova veste, la nuova piazza Giorgio Gaber dove un tempo c’era l’ex caserma Li Gobbi. Di fatto un mosaico, che con le sue tante tessere punta a mettere in luce non soltanto la valenza prettamente urbanistica, ma anche quella culturale e sociale dei progetti architettonici nel dare nuova vita a spazi ed edifici.
Alla call pubblica hanno risposto 46 fra architetti e studi di professionisti, oltre a 18 studenti del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù. Fra loro, 33 professionisti e 6 studenti hanno poi partecipato a due sessioni live in cui hanno potuto presentare i propri progetti secondo il format giapponese Pecha Kucha: 6 minuti al massimo e 20 immagini a corredo. «Non bisogna sacrificare all’utilità il bello», dice il consigliere regionale Jonathan Lobati. «Se abbiamo grandi cantieri in città e in provincia è merito di una visione collettiva», aggiunge il presidente Pasquale Gandolfi. La mostra è aperta gratuitamente tutti i giorni fino al 29 giugno.
Vai a tutte le notizie di Bergamo
<!–
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>
Iscriviti alla newsletter di Corriere Bergamo
14 giugno 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA