
Nel calcio si definirebbe vittoria in goleada, ma ai successi schiaccianti in casa la Germani ha abituato e così è stato anche contro Scafati (risultato finale 86-72), in un sabato sera che ha portato 4560 spettatori – bottino soddisfacente, non era un match di cartello – al PalaleonessaA2A. La squadra di Poeta resta invece centrata, determinata a non sporcare con una sbavatura il grande campionato che ha costruito sin qui. A tre giornate dal termine, la Germani ha già centrato aritmeticamente i play off: non male, dato che in estate c’era chi pensava che sarebbe stata costretta a cercare punti salvezza nel finale di stagione.
Il pallottoliere dice 19 vittorie e 38 punti in 27 partite, con un filotto nelle ultime tre (due saranno in casa: domenica prossima con Reggio Emilia e la chiusura dell’11 maggio con Treviso, nel mezzo la trasferta a Sassari) verrebbe battuto il record stabilito lo scorso anno con 21 successi targati Alessandro Magro. Guardare alla classifica è doveroso, perché tutto è ancora da stabilire per la griglia play off: Brescia è terza a due lunghezze da Bologna, che si trova però avanti negli scontri diretti – così come Trapani, altra rivale – rispetto a Della Valle e soci. Trento è pari punti con la Germani, ma è sotto negli scontri diretti, a differenza di Milano che è però a due lunghezze. In estrema sintesi: con un tris, nella peggiore delle ipotesi, si centra il terzo posto evitando un quarto di finale da brividi.
Per raccontare la partita serve invece ancora meno inchiostro: Scafati è stata in parità per 12 secondi sullo 0-0, a metà del primo quarto era già a -12, si è trattato di un monologo nel quale però Poeta ha bilanciato responsabilità e minutaggi tra i suoi giocatori. Prove tecniche di play off, adesso anche la scaramanzia può essere messa da parte. Come le perplessità, ma quelle erano finite nel cassetto da un po’.
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19 aprile 2025
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