
Sky sta proponendo la terza e la quarta stagione di «Barry», la serie HBO creata da Bill Hader e Alec Berg. La dark comedy racconta la storia di un veterano di guerra, Barry Berkman (interpretato da Bill Hader), oggi divenuto killer a pagamento che, dopo anni di depressione, riscopre la vita grazie all’amore per la recitazione, sbocciato durante un incarico a Los Angeles.
Il racconto prende una piega inaspettata quando, seguendo il suo bersaglio in una lezione di recitazione, Barry scopre di provare un’inaspettata passione per il mondo del teatro. Viene accolto dal carismatico insegnante Gene Cousineau (Henry Winkler) e dalla promettente, ma tormentata, aspirante attrice Sally Reed (Sarah Goldberg), con cui intraprende una relazione.
Da quel momento, la serie si concentra sul tentativo di Barry di abbandonare la sua vita criminale e intraprendere una carriera nella vita attoriale, un universo che sembra offrirgli una possibilità di redenzione e un senso di appartenenza che non aveva mai provato.
Tuttavia, il suo passato da sicario è tutt’altro che facile da lasciarsi alle spalle. I suoi vecchi datori di lavoro, in particolare Monroe Fuches (Stephen Root) e i membri della mafia cecena guidati da NoHo Hank (Anthony Carrigan), continuano a trascinarlo in situazioni pericolose e violente.
Gli autori sanno muovere con padronanza e sottigliezza tutti i tasti che il genere offre: il cinismo e la poesia, la violenza e la delicatezza, la comicità e la tragedia. «Barry» mescola toni da thriller, dramma psicologico e commedia nera, passando da momenti assurdi a riflessioni profonde sulla violenza, l’identità e la redenzione, senza che gli artifici della dark comedy risultino forzati, senza che la scrittura ceda alla banalità.
La serie non segue una struttura episodica classica. Spesso lascia in sospeso conflitti, evita soluzioni facili e si spinge in direzioni rischiose (soprattutto in queste ultime stagioni). La serie non disdegna di offrirsi anche come una sottile satira sull’industria dell’intrattenimento, sull’egocentrismo degli attori, sulla superficialità del mondo dello spettacolo.
11 settembre 2025
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