
Prima la lite per il prezzo della birra fatta pagare nel club «Bulldog – Gli amici della Bari» di Toritto, circolo di tifosi in cui si seguono le partite della squadra biancorossa. Poi l’aggressione a suon di spinte e pugni in faccia. Infine, la rissa immortalata con i cellulari, in cui si vede un papà brutalmente aggredito e pestato davanti al figlio di sette anni, nei parcheggi dello stadio San Nicola di Bari. Il bimbo, scoppiato in lacrime, fu protetto da altri tifosi fino all’arrivo della polizia, che mise fine al brutale pestaggio. In quel momento, centinaia di tifosi erano all’esterno dello stadio per partecipare a una protesta organizzata dai gruppi ultras del Bari (del tutto estranei alla rissa), che avevano deciso di abbandonare gli spalti in segno di dissenso contro la proprietà dei De Laurentiis.
A tre mesi di distanza da quel 4 maggio, le tre persone coinvolte nella rissa avvenuta all’esterno dello stadio, in occasione della partita di Serie B Bari-Pisa, hanno patteggiato pene da un anno e un mese a un anno e quattro mesi di reclusione. I tre, tra cui il papà del bimbo, furono arrestati in flagranza differita pochi giorni dopo i fatti e finirono in carcere, poi per loro furono disposti i domiciliari e infine furono rimessi in libertà.
Oggi, 4 agosto, il 33enne Francesco D’Elia (il padre del bimbo) ha patteggiato a un anno e un mese di reclusione, il 49enne Fabrizio Casamassima a un anno e quattro mesi e il 41enne Nicola Quarto a un anno. I tre rispondevano dei reati di rissa e lesioni personali (reati aggravati dall’aver commesso i fatti in presenza di minori e in occasione di una manifestazione sportiva) e sono assistiti dagli avvocati Claudio Solazzo, Alfonso Amorese e Giovanni Capaldi. Per D’Elia e Quarto la pena è sospesa.
La ricostruzione dei fatti
Come ricostruito dalla Digos di Bari, i fatti iniziano intorno alle 15.55, in concomitanza con l’inizio del passaggio degli ultras dalla curva all’esterno della porta d’ingresso della tribuna d’onore. Il tutto dura in totale quattro minuti.
Sarebbe stato D’Elia, come si vede dalle immagini, ad accendere la miccia, colpendo con un forte pugno al viso Casamassima e continuando a colpirlo anche mentre quest’ultimo era a terra. Due minuti dopo, D’Elia sarebbe stato circondato da un gruppo di quattro persone e colpito con calci e pugni, ma sarebbe riuscito a divincolarsi dopo pochi secondi, avvicinandosi al figlio piccolo, in quel momento a torso nudo e con una sciarpa biancorossa legata alla vita. A quel punto, ed è ciò che si vede nel video diventato virale, D’Elia viene colpito da Quarto e dallo stesso Casamassima. Un’aggressione brutale che dura alcuni secondi, fino a quando non interviene la polizia presente sul posto, che per riportare l’ordine usa anche dei manganelli. Uno degli aggressori, in quegli istanti, è stato fermato e identificato. Il figlio di D’Elia, nel frattempo, era stato allontanato dalla rissa da altri tifosi presenti sul posto.
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4 agosto 2025
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