
Lunedì 4 agosto, alle ore 17, il Comune di Bari conferisce le chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, va giù pesante: «Credo che l’attenzione attorno a questa sventurata sia indice della pericolosità della sinistra».
Senatore Gasparri, un giudizio secco. Perché?
«Perché questa signora si schiera, non solo condannando, e sarebbe comprensibile, tutti gli orrori che accadono a Gaza, ma si schiera con chi ha creato questa situazione. Perché il 7 ottobre lo sterminio ha creato le premesse. La Albanese ha sempre assunto toni equivoci ed è diventata il simbolo della sinistra che dagli anni Settanta ad oggi sta sempre dalla parte sbagliata. Ci sono anelli di congiunzione tra settori della sinistra italiana e fenomeni che andrebbero deprecati. Poi, c’è una variante tutta pugliese».
A cosa si riferisce?
«In Puglia abbiamo situazioni abnormi. Abbiamo una procura e settori della magistratura che a mio avviso non hanno agito in maniera incisiva su fenomeni di illegalità. Abbiamo avuto don Cassano, dell’associazione Libera che definì il ministro Piantedosi un criminale, o qualcosa di simile. Fa il prete e andrebbe messo fuori dalla chiesa. In Puglia da don Cassano al Francesca Albanese c’è un concentrato di orrori della sinistra».
Ritiene che gli enti locali possono e debbano occuparsi di politica estera?
«Purtroppo sono patetici atteggiamenti tipici della sinistra fin da quando i Comuni si riunivano per appoggiare i vietcong. I Consigli comunali dovrebbero occuparsi dei problemi quotidiani dei cittadini e non debordare su questioni internazionali. È un vecchio vezzo della sinistra: invece che risolvere i problemi dei cittadini si occupa delle angosce del pianeta».
Ammetterà che le immagini di bambini uccisi mentre cercano di prendere un pezzo di pane suscitano l’indignazione anche dell’elettore di destra. Condivide?
«Dobbiamo cercare di evitare tutto questo. I palestinesi, però, sono le prime vittime di Hamas che ha l’obiettivo di distruggere Israele e chi si mette contro Israele e gli ebrei finisce più o meno consapevolmente di diventare una rotella di un ingranaggio antisemita».
Cambiamo argomento. La destra non ha ancora un candidato presidente alla Regione. A che punto è la trattativa?
«Anche la sinistra non ha ancora il candidato, sarà Decaro o sarà Boccia? Quindi, siamo pari. Anche loro stanno litigando se Vendola o Emiliano debbono andare a fare i presidenti reali di un presidente fantoccio della sinistra. Stanno interrogandosi se un eventuale presidente della sinistra deve fare il cameriere di Emiliano e Vendola. E stanno litigando per questo ruolo Boccia e Emiliano. Noi li vogliamo sconfiggere così gli evitiamo un destino da cameriere, con tutto il rispetto per i camerieri».
La casella pugliese tocca a Forza Italia?
«È possibile, ma dipende dall’intreccio di varie questioni. Abbiamo più di un candidato».
Resta Mauro D’Attis in pole position?
«È un potenziale candidato, ma potrebbero esserci altri, però ci rimettiamo alle intese della coalizione. Speriamo di vincere per evitare a Decaro e Boccia un destino da cameriere di Emiliano e Vendola».
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3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 08:56)
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