Home / Animali / «Avere un cane significa cambiare. Ma non sempre siamo pronti a farlo». Come impostare una vita insieme: i consigli di Giuseppe Faranda

«Avere un cane significa cambiare. Ma non sempre siamo pronti a farlo». Come impostare una vita insieme: i consigli di Giuseppe Faranda

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Chi vive con un cane ricorda alla perfezione il giorno in cui quel piccolo amico a quattro zampe è entrato nella sua vita. Con lui arriva un groviglio di emozioni: premura, sì, ma anche un filo di apprensione. E come dimenticare l’aspettativa un po’ ingenua di diventare, ai suoi occhi, l’umano migliore? Poi, puntuali come l’intervento del coro nella tragedia greca, giungono i consigli minimizzanti degli altri: «Ma cosa vuoi che sia? Sarà come nei film, no? Bastano amore, crocchette e qualche coccola». Peccato che la realtà sia più complessa. Lo spiega bene Giuseppe Faranda, primo veterinario in Italia a fare divulgazione su Instagram, nel suo nuovo manuale «Con te, sempre», pubblicato la scorsa settimana da Rizzoli. 

«Prendere un cane significa cambiare, e noi umani non siamo sempre pronti a farlo. Questa consapevolezza è fondamentale per evitare difficoltà o, nei casi peggiori, abbandoni», racconta Faranda al Corriere.

La scansione del testo

Il libro, articolato in venti capitoli pratici e arricchito dalle illustrazioni di Giulio Castagnaro, intende essere un vademecum che accompagna i proprietari lungo l’intero arco di vita del cane. Dall’esuberanza del cucciolo agli acciacchi della vecchiaia, Faranda guida il lettore alla scoperta delle origini genetiche dei cani, affronta questioni quotidiane e smonta leggende divenute quasi dogmi. Per esempio: è davvero necessario tenere i cuccioli in casa fino al completamento del ciclo vaccinale? «Isolarli tra quattro mura limita esperienze cruciali nei primi mesi, con un reale rischio di deprivazione sensoriale», avverte l’autore. Con una precisazione: evitare comunque contatti con cani sconosciuti o ambienti potenzialmente contaminati. Sterilizzazione e castrazione prevengono le neoplasie? Giochi e ciotole sono davvero uguali? A seconda del proprio stile di vita, ci sono razze da prediligere? «Sono le domande che le persone mi fanno ogni giorno in ambulatorio. Per questo ho scelto un linguaggio semplice e diretto, come in una chiacchierata davanti a un caffè, più che uno stile accademico».

La lezione di un cane

Il testo prosegue con un certosino lavoro di debunking su alimentazione, gioco e salute. «Volevo un libro da consultare, non da leggere tutto d’un fiato e poi dimenticare. Per questo ho inserito box di curiosità, infografiche e QR code che rimandano a video di approfondimento, così da permettere al lettore di esplorare i contenuti in modo immediato e interattivo», aggiunge. La prefazione, inoltre, è firmata da un noto volto dello spettacolo. «Non ve lo svelerò… vi lascio la curiosità di scoprirlo sfogliando il libro». L’idea di Faranda di fare divulgazione, inizialmente sviluppatasi online, scaturisce dalla necessità di contrastare la disinformazione: «Troppe persone cercano risposte su forum o blog non professionali, affidandosi a rimedi della nonna o a esperienze personali». E quando gli chiedono cosa significhi davvero far entrare un cane in famiglia, Faranda – laureato da 110 e lode con tesi in Cardiologia del cane e del gatto (nonché orgoglioso proprietario della cagnolina Cannellina) – risponde a cuore aperto: «Un cane ti insegna un modo nuovo di vivere il tempo, lo spazio, le relazioni. È un percorso che ti trasforma profondamente, dentro e fuori».

17 novembre 2025 ( modifica il 17 novembre 2025 | 12:24)

17 novembre 2025 ( modifica il 17 novembre 2025 | 12:24)

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