
Ma è vero o no che il caldo infastidisce non solo i bipedi e i quadrupedi ma anche le quattro ruote, a maggior ragione se a batteria? Tra falsi miti, rimedi della nonna e preoccupazioni varie, c’è chi ha analizzato i dati relativi a oltre 3 milioni di viaggi per provare a fare chiarezza sui reali effetti delle alte temperature su batteria e autonomia delle auto elettriche.
L’aria condizionata incide poco
Il cruccio principale per i possessori di auto elettriche è – sempre e comunque – l’autonomia e con l’arrivo delle ondate di calore estive, molti di loro temono che le alte temperature e l’uso massiccio dell’aria condizionata possano influire sulla distanza che le batterie garantiscono alle vetture. Geotab, uno dei leader globali nelle soluzioni per i veicoli connessi, ha analizzato i dati provenienti dalle auto elettriche connesse alla propria rete per verificare se i famosi 40 gradi percepiti – quando non sono addirittura reali – influiscano più dei fattori tradizionali, scoprendo alcune cose interessanti. Diciamolo subito: lo stile di guida e la velocità rimangono i principali motivi per i quali si riduce l’autonomia, quindi meglio alleggerire il piede destro e cercare di capire, numeri alla mano, cosa succede mentre siamo alla guida sotto il sole.
La velocità fa la differenza
Con 30° C e viaggiando a velocità comprese tra gli 80 e i 130 km/h – quindi strade extraurbane e autostrade – è la resistenza aerodinamica a fare la differenza, in modo enormemente superiore al consumo di energia derivante dal raffreddamento dell’abitacolo. I dati evidenziano che anche un moderato aumento della velocità comporta perdite di autonomia significative: ad esempio, ipotizzando una berlina elettrica che viaggia a 80 km/h con una temperatura esterna di 30°C e con un’autonomia stimata di 446 km, progressivi aumenti di 15 km/h si traducono con cali del 28%. Andando a 96 km/h si scende a 404 km, a 113 km/h a 364 km, e a 129 km/h si riduce a 322. Condizionatore a manetta allora? Perché no, se si è immuni a broncopolmoniti, torcicollo e raffreddori, visto che in un ipotetico viaggio per andare verso la propria meta vacanziera non sarà certo lui a farci fermare per una ricarica in più.
Usare i sedili ventilati e raffreddare l’abitacolo
Diverso invece il discorso se si viaggia a bassa velocità, ad esempio nel traffico cittadino: qui non guasta ridurre la velocità, non dell’auto, ma della ventola, oppure seguire alcuni di questi consigli che possono aiutare ad aumentare l’autonomia, senza rinunciare al comfort. Il primo è un trucco che possono permettersi solo coloro che dispongono dei sedili ventilati, optional costoso fino a pochi anni fa, ma che si sta rapidamente diffondendo, soprattutto nei veicoli di produzione cinese. Siccome è il corpo che si scalda, tanto vale agire sul sedile e risparmiare tempo ed energia che servirebbero a raffreddare l’intero abitacolo. Tutti invece possono, per quanto possibile, approfittare della rete elettrica, quando il mezzo è attaccato alla colonnina, per mettere al massimo il condizionatore. Infine la cara modalità ricircolo, sempre utile quando l’abitacolo ha una temperatura sopportabile. Per il resto valgono le solite raccomandazioni di guida che riguardano le auto elettriche: evitare accelerazioni brusche e sfruttare al massimo la frenata rigenerativa. In caso di caldo estremo inoltre è meglio non optare per la ricarica rapida, quando possibile, perché potrebbe affaticare la batteria e degradarla più rapidamente.
28 luglio 2025 (modifica il 28 luglio 2025 | 10:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
28 luglio 2025 (modifica il 28 luglio 2025 | 10:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA