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Atto notarile e difformità tra destinazione d’uso dichiarata e reale

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Buonasera,
vorrei sapere se un atto notarile di compravendita immobiliare può considerarsi ancora valido nel caso in cui uno dei documenti richiamati nell’atto nello specifico una CILA presentata precedentemente all’atto, per il ripristino della destinazione d’uso originaria dell’immobile sia successivamente risultato errato.
Nell’atto notarile l’immobile viene indicato come appartamento con destinazione d’uso A3, come se il cambio di destinazione fosse a tutti gli effetti avvenuto, ma nella realtà urbanistica risulta ancora classificato come A10, per via della pratica errata. Al momento stiamo cercando di regolarizzare la situazione.
Alla luce dei fatti l’atto di compravendita rimane comunque valido oppure è necessario farne uno nuovo o procedere con una rettifica notarile?

Valentina

Come precisato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza n. 8230/2019, un contratto di compravendita immobiliare è valido a prescindere dall’eventuale difformità della costruzione realizzata, purchè in esso sia indicato il reale ed effettivo titolo edilizio abilitativo originario.
Naturalmente, anche se l’atto non è affetto da nullità, restano tutte le conseguenze, civilistiche ed amministrative, relative a tale difformità per cui occorre procedere alla sua regolarizzazione.

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