
Tutte e due volevano tornare. Solo a una è concesso: è toccata a Cuneo. Ma il Brescia la SuperLega non l’ha regalata a nessuno. Roberto Cominetti, a caldo: «Ovvio che non volevamo andasse così, ma oggi è tutto merito loro. Il regalo l’abbiamo fatto solo in Gara 1». Concordiamo. Secondo posto e testa alta. Magari tenendo bene impresse nella mente quelle ultime due sassate messe a terra proprio da Cominetti – su secondo tocco e dalla seconda linea – nelle ultime battute del quarto set, quando oramai l’esito era quasi certo, seppure ancora impronunciabile. «Sono state uno sfogo», commenta. Però noi ci abbiamo visto dentro anche tanto Brescia. «Sì, certo. Tanto tanto Brescia», aggiunge con evidente emozione.
Si è partiti con un minuto di silenzio per Papa Francesco. E sarà anche l’unico. Non ne verrà più concesso nemmeno un istante, una frazione di secondo. La partita comincia con un errore in battuta dei Tucani. Ed è il primo boato. Poi Bisset viene contenuto dal muro e Cuneo chiude. Ancora boato. I sestetti sono quelli d’ordinanza, ma il tifo fa paura: sono quasi 5mila. E la botta più forte deve ancora arrivare: è sul 4 a 2, esito di un ace di Allik. Su Hoffer per giunta. Che riceve però bene la seconda (carattere!). Solo che arriva un muro. E anche l’ennesima deflagrazione dagli spalti. Siamo sul 5 a 2 per Cuneo, che gioca alla grande. Mura compatto e difende. Già, difende. In un modo che fa quasi rabbia da tante palle impossibili riescono a tirare su. Poi la palla va a Pinali, che raramente non mette a segno su ricostruzione, anche su palla telefonata. Comunque, il Brescia c’è. E tra la pioggia dei fischi, piove anche l’ace di Cominetti. Si arriva sul 24 a 23, quando Cuneo fa vedere un pizzico di antisportività. Sia detto. C’è un tocco a muro non visto e il Brescia chiama un check. Cuneo non ammette. E accadrà anche più avanti. Non bello. Il secondo set scivola via da un certo punto in poi e Cuneo chiude con 7 punti di scarto. Nel terzo si vede un gran Brescia, ma Cuneo non ci pensa manco a concedere: in una delle prime azioni servono tre primi tempi a fila per piegarne la difesa.
Andiamo sul finire. Al punto 22 accadono alcune magie che portano a una gran palla di Bisset. Difficili da descrivere: meglio andare a rivedersela. Il punto 23 è un muro Brescia. Poi un ace impossibile di Cominetti, immerso nei fischi e nelle sirene. Si chiude 25 a 22. Il quarto prende il via con l’impeccabile regia di Tiberti che dà speranza. Ma si conclude scivolando nel vuoto, complici tre ace di fila di Pinali. Però, quei due palloni di Cominetti da seconda linea..
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24 aprile 2025 ( modifica il 24 aprile 2025 | 23:01)
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