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Asini e muli sfruttati per i turisti a Santorini, la provocazione degli animalisti: uomini da soma sulle ripide scalinate

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L’ultima provocazione? Un video con due ragazzi che ansimano visibilmente mentre arrancano, a quattro zampe, sulla scalinata che sale dal vecchio porto al paese. Sulle loro spalle, sorridenti e con camice a fiori sgargianti come quelli dei turisti che d’estate affollano le isole greche, un asino e un mulo dalle sembianze antropomorfe; con tanto di occhiali da sole, cappellini e mini trolley. È il benvenuto sull’isola di Santorini postato poche ore fa su Instagram e Facebook dalla Sawa, Santorini Animal Welfare Association, che da anni si occupa della tutela degli animali da soma e di cani abbandonati (ospita 30 equini e altrettanti canidi). E non è l’unico segnale di un ritorno di fiamma nelle polemiche sullo sfruttamento dei quadrupedi per il trasporto dei turisti. 

Lasciare a terra i turisti obesi

Proteste e lamentele si moltiplicano perfino su Tripadvisor e su TikTok. «Quel povero asinello probabilmente portava circa 160 chili americani sulle spalle» è il commento più moderato, postato pochi giorni fa sul social cinese dei giovanissimi a margine di un video che, ancora una volta, mostra decine di asini e muli arrampicarsi sulla ripida salita a scalinate che conduce all’abitato di Fira, in vetta a Santorini. E se davvero quel turista era così pesante (magari anche soltanto un centinaio di kg), il padrone del mulo stava violando una circolare emanata sull’isola sette anni fa: una norma locale del 2018 che vietava di sovraccaricare gli animali imponendo ai loro proprietari di lasciare a valle i turisti obesi. E anche di dare loro il giusto riposo, nutrirli a dovere, provvedere a ripari all’ombra durante le ore più calde. Un altro tiktoker in preda alla rabbia suggeriva invece di strappare al mulattiere il bastone con cui spronava gli animali e usarlo sulla sua schiena. 

Una moderna cabinovia alternativa agli animali

Polemiche a parte, quest’anno lungo il percorso degli asini dal vecchio porto alla cittadella di Fira – che si snoda sulla cosiddetta Scalinata Karavolades, ben 588 scalini su circa 400 metri di dislivello – si sono visti meno turisti, almeno fino all’inizio di agosto. E per fortuna, per gli animali, perché un’ondata di caldo ha portato le temperature anche oltre i 40 gradi. D’altro canto, pur essendo una tradizione secolare, la pratica del trasporto di merci e persone con asini e muli sembra davvero una professione superata, anche se soltanto il governo centrale di Atene potrebbe studiare e finanziare sussidi tali da convertire lentamente l’economia dei muli in altre attività turistiche. Nel frattempo, i visitatori più attenti al benessere degli animali rifiutano di cavalcarli e preferiscono la moderna cabinovia che ogni venti minuti, per dieci euro, porta fino in vetta all’isola, risparmiando i poveri quadrupedi. 

Valige e lastre di marmo

Più difficile ancora sarà, semmai si riuscisse a fermare il trasporto turisti, vietare il trasporto di valige e merci a dorso d’asino. Proprio la Sawa, insieme alla ong The Donkey Sancytuary ha realizzato un report sulle condizioni di vita degli asini locali durante e dopo il sisma. Durante i tre mesi di spopolamento dell’isola seguiti alla serie di scosse sismiche di gennaio e febbraio 2025, decine e decine di muli e asini sono stati arruolati per trasportare lastre di marmo e pesanti sacchi di cemento e sabbia per costruire nuove ville sulle alture dell’isola. Le imprese edili non si sono certo fermate e hanno approfittato dell’assenza di residenti, villeggianti e turisti – spaventati dal terremoto – per accelerare i lavori e dunque anche mettere sotto pressione gli animali. Inutili le proteste delle associazioni ambientaliste: ci vorrebbero decine e decine di voli con gli elicotteri per sostituire i muli nell’edilizia di Santorini. 

La psicosi da sisma

A salvare gli asini è arrivata, dunque, la psicosi da terremoto: dopo il lungo periodo di sommovimenti tellurici di febbraio, il turismo registra un calo di arrivi, «La strada principale senza molta gente, i vicoli non affollati di visitatori: queste sono immagini insolite durante i mesi estivi a Fira, il capoluogo di Santorini», racconta Symela Touchtidou in un servizio di Euronews . «Nonostante un aumento degli arrivi per via aerea nelle ultime settimane, ci aspettiamo che questa estate, si chiuderà con perdite tra il 10 e il 15 per cento», evidenzia Yannis Paraschis, presidente dell’Associazione delle imprese turistiche greche. «Perderemo almeno il 20-25 per cento delle presenze, perché occorre considerare anche gli arrivi via mare», lo corregge Antonis Pagoni, presidente degli albergatori isolani.

L’attesa per gli effetti della nuova legge

 Ciononostante, ancora su Tik Tok, un video postato alla fine di giugno attacca duramente i giovani turisti in salute che anziché camminare preferiscono sfruttare asini e muli per salire in groppa a loro fino alla città: durissimi i commenti di centinaia di utenti. Ora però dovrebbe intervenire anche una nuova normativa: o almeno così aveva promesso nell’estate 2024 il governo greco, che inseguito alla valanga di critiche e proteste del 2023 (una petizione per la tutela degli asini aveva superato le 110 mila firme) aveva garantito avrebbe inasprito i controlli già esistenti sull’uso degli asini per le escursioni turistiche e sul loro trattamento sull’isola. 
Già molte restrizioni all’uso degli animali da soma erano state introdotte con la legge 4830 del 2021: una normativa moderna che aveva riformato la numero 1197 del 1981 sulla protezione degli animali, nella quale l’articolo 2 già 44 anni fa recitava: «Chiunque uccida, molesti o maltratti gli animali contemplati dalla presente legislazione, o li abbandoni, è punibile ai sensi dell’articolo 8 del presente codice penale». 
Con il 2025, collegate al nuovo codice della strada greco, sarebbero pronte altre misure per regolamentare la tutela degli equini da trasporto, in particolare sull’isola di Santorini, misure che estenderebbero a livello nazionale il limite di peso per chi dovesse cavalcare asini e muli. 

Ben 110 mila firme contro “la tortura insensata”

 Il problema è che sebbene la Grecia si stia dotando di leggi moderne sulla protezione degli animali, accade spesso che queste non vengano applicate, magari per il numero irrisorio di personale addetto alla sorveglianza. La scorsa estate, oltre 110 mila persone hanno firmato una petizione online in cui denunciavano quella che definivano «la tortura insensata e inutile usata come crudele mezzo di trasporto per chi desidera vivere la ‘vera esperienza greca’». Più delle proteste ha potuto il terremoto. Per il primo anno dall’inizio della pandemia di Covid-19, Santorini, una delle isole greche più amate, ha registrato un calo del traffico turistico. L’attività sismica sull’isola all’inizio di quest’anno – tra il 25 gennaio e il 7 febbraio 2025 si sono registrate oltre 1.200 scosse, con magnitudo compresa tra 1,0 e 5,2 sulla scala Richter – ha dissuaso molti visitatori internazionali dal sceglierla per le loro vacanze estive. Nelle ultime settimane, gli arrivi sono aumentati, ma i numeri sono ben al di sotto dei massimi degli anni precedenti. 

La lettera di Angelica Huston a Mitsotakis

Ciò nonostante, all’inizio di luglio, Peta Uk e Peta Germany hanno lanciato la campagna HtSd – Help the Santorini donkey – per richiamare nuovamente l’attenzione dei turisti e degli ambientalisti sulle difficili condizioni in cui vivono e lavorano questi animali da soma sull’isola ( leggi qui ). In precedenza, perfino l’attrice americana Angelica Houston (membro onorario della Peta) aveva scritto al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis chiedendo un divieto all’utilizzo di asini e muli come “taxi” per i turisti a Santorini. Fino a poche settimane fa «non esisteva una legislazione nazionale per gli asini di Santorini, solo circolari che ne raccomandavano il rispetto sul lavoro. Ecco perché li abbiamo visti lavorare instancabilmente nella Caldera e trasportare materiali da costruzione nei mesi di fuga dal sisma – spiega Rosa Roussou presidente di Ippothesis, la Panhellenic Equine Welfare Society –. Innanzitutto, i loro proprietari non sanno nemmeno quanto peso possono trasportare, perché questo dipende dalle condizioni fisiche dell’animale e dalla sua massa. Quello che noi abbiamo predisposto insieme all’organizzazione Promise to Animals è un quadro istituzionale chiaro. Questo quadro istituzionale riguarda la protezione e il benessere di tutti gli equini. Finché non verrà attuato, vedremo immagini come quelle che ancora oggi circolano sul web rispetto alla vita dei muli di Santorini».

Cambiare la mentalità dei visitatori

Intanto però qualcosa sta cambiando anche tra i turisti: si va diffondendo una coscienza animalista e mentre sui forum online molti sconsigliano la visita a dorso di mulo, anche alcuni operatori del settore si stanno muovendo. Da due anni, poi, ai passeggeri delle crociere Aida (un armatore di Rostock, Germania) prima dello sbarco a Santorini viene distribuito un volantino che recita: «Nell’interesse del benessere degli animali, Aida Cruises non offre escursioni a dorso d’asino a Santorini e sconsiglia vivamente a tutti gli ospiti di approfittare di questa offerta. Consigliamo invece di utilizzare la cabinovia per esplorare l’isola comodamente». Un esempio che altri tour operator stanno seguendo.

4 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 09:39)

4 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 09:39)

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