
I dati recentemente pubblicati dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) non lasciano spazio a giustificazioni: almeno 172 specie di api selvatiche a rischio estinzione in Europa su un totale di 1.928 analizzate. La Lista Rossa europea appena aggiornata segnala un calo delle api selvatiche del 56% in appena 10 anni. Il numero di specie di farfalle europee che rischia l’estinzione è drammaticamente aumentato negli ultimi 15 anni passando da 9% a 15% (report Iucn dell’11 ottobre). E anche per quanto riguarda le farfalle, il numero di specie in pericolo è quasi raddoppiato rispetto all’ultima rilevazione del 2014, passando da 37 a 65.
Molte, poi, le specie italiane minacciate da perdita e frammentazione degli habitat, uso dei pesticidi, introduzione di specie d’insetti competitivi da altri continenti, crisi climatica.
Senza gli impollinatori ecosistemi terrestri, salute umana e sicurezza alimentare sono a rischio; tre colture agricole su quattro scomparirebbero dai nostri piatti. Per invertire questa tendenza è stato avviato «LIFE PolliNetwork», progetto di conservazione di apoidei, farfalle e sirfidi, i principali impollinatori, cofinanziato dall’Unione Europea e con un contributo economico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e della Fondazione CARIPLO. Il piano mira a contribuire all’attuazione dell’iniziativa europea per gli impollinatori, migliorando le conoscenze su declino e cause, e aumentando le conoscenze sullo status di conservazione dei tre gruppi principali di impollinatori. «LIFE PolliNetwork» si propone di creare un network costituito da aree e corridoi ecologici dove gli impollinatori possano nutrirsi, riprodursi e quindi muoversi in sicurezza tra le aree. Oltre ai margini di strade e binari, il progetto interesserà are adibite a stazioni elettriche, le Oasi protette del Wwf e aziende agricole, creando una vera e propria rete nazionale di habitat favorevoli. 88 ettari verranno ripristinati entro il 2030 in 11 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino, Toscana Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata Sardegna, Sicilia).
I NUMERI
Il progetto, coordinato dal Wwf Italia e che si concluderà nel 2030 prevede, oltre alla sperimentazione e all’adozione di nuovi metodi di gestione delle diverse aree, anche il ripristino degli habitat attraverso un mix di sementi autoctone specificamente selezionate per attrarre impollinatori e che verranno sperimentati e quindi resi disponibili su larga scala. Il monitoraggio scientifico verrà effettuato con transetti permanenti per misurare l’aumento del numero di specie e l’incremento delle loro popolazioni anche oltre la scadenza del progetto: per questa attività l’obiettivo è un incremento, nei 60 mesi di progetto, tra il 10% e il 30% del numero di specie impollinatori monitorati. Inoltre, verrà svolta un’intensa attività di formazione con workshop per tecnici e gestori delle aree interessate da infrastrutture, operatori di aree protette e agricoltori. I cittadini verranno coinvolti in eventi di Citizen Science di monitoraggio e si svolgeranno attività educative per 5.000 tra docenti e studenti ed un contest per gli istituti tecnici-agrari. Il progetto ha, infatti, tra gli obiettivi a lungo termine il monitoraggio continuo degli impollinatori attraverso l’implementazione del network europeo Butterfly monitoring Scheme e l’attivazione di strumenti di Citizen Science strutturata che consentano di organizzare e coordinare i cittadini nel rilievo sistematico di apoidei e sirfidi. Il progetto punterà poi sulla gestione delle pressioni e delle minacce e la verifica di presenza di specie protette attraverso il controllo delle specie aliene invasive di insetti che danneggiano gli impollinatori autoctoni per adottare misure di protezione speciali per le specie di farfalle in via d’estinzione.Nei 5 anni di progetto saranno organizzati 4 grandi eventi nazionali e azioni di “bio-blitz” – maratone di osservazione naturalistica – aperte a tutti i cittadini con l’obiettivo di sensibilizzare almeno 100.000 persone sull’importanza degli impollinatori.
ITALIA PAESE CHIAVE PER GLI IMPOLLINATORI
L’Italia ospita una delle più ricche comunità di impollinatori d’Europa. Oltre al loro ruolo insostituibile negli ecosistemi naturali, api, farfalle e sirfidi garantiscono l’impollinazione delle colture agricole da cui dipende la nostra alimentazione. Il valore economico del servizio di impollinazione animale è almeno di 2,5 milioni di euro per l’Italia. Come riportato nell’ultima lista rossa europea, oltre 1/4 (28%) delle 442 specie europee è minacciato o prossimo all’estinzione.
24 ottobre 2025 ( modifica il 24 ottobre 2025 | 12:56)
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