
Ricomincio da me. Angelina Mango è tornata dopo lo stop che si era autoimposta un anno fa. Un tour cancellato, niente passaggio di testimone a Sanremo, quasi sparita dai social. La scusa di una laringite (poco credibile col passare delle settimane) e tante ipotesi e speculazioni sul suo stato di salute fisica e mentale.
La pubblicazione a sorpresa
«Ho scritto quindici canzoni più una», il post sui social per annunciare il ritorno a sorpresa — nessun annuncio, nessuna indiscrezione — quando in contemporanea sulle piattaforme sono atterrate le 16 tracce di «Caramé», gioco di parole attorno all’idea che queste canzoni sono anche una lettera aperta e indirizzata a se stessa.
Un lungo flusso di coscienza in cui Angelina fa i conti con le sue emozioni, le sue fragilità, la voglia di rimettere insieme i pezzi di una vita che le era scivolata via. «Cara me, devi aggiustare tutto. Fai presto» canta nella title track appoggiando i suoi vocalizzi mediterranei a una base elettronica e ai tasti del pianoforte. Il rapporto con quello che l’ha travolta in un anno in cui è passata dalla vittoria di Amici a quella di Sanremo alla partecipazione all’Eurovision sembra tutta nel testo di «7up»: quegli «occhi addosso» con la sensazione però che non c’è «nessuno che mi guarda» e che il senso della vita «non è l’applauso/ non è l’inchino/ è il coraggio di mostrarsi deboli» e di voler essere normali: «Non sono una star nemmeno per sbaglio sono matricola a vita».
La canzone sull’anoressia con Madame
In «pacco fragile», tutti i tioli sono senza lettere maiuscole, si vede proprio così, con le sue debolezze anche se «ti sembro intatta»: una sensazione di fragilità esaltata da un’atmosfera da chansonnier francese riportato alla contemporaneità dalla ritmica.
Lo scombussolamento personale e il peso del giudizio degli altri fanno sentire il carico in «aiaiai», firmata con Calcutta che l’ha prodotta insieme a Dardust: «non sono come l’anno scorso/ ma che ne sai/ io manco mi riconosco».
Altra ospite: Madame su «ioeio». E qui lo sguardo si sposta sull’autoanalisi. Il dialogo è a due voci ma racconta il dualismo tutto interiore di una personalità che vive il corpo come «ingombro» e probabilmente è alle prese con un disturbo dell’alimentazione, fra piatti avanzati e calorie contate. «Oggi è uscito un pezzo di storia personale, di storia di noi ragazze degli anni 20, uno specchio di un mondo nascosto sotto gli occhi di tutti», ha commentato Madame.
Il fratello Filippo autore e i genitori in un testo
«Caramé» è un disco nato in un momento di ricostruzione personale, protetto dalle attenzioni e dalle curiosità del mondo esterno da un gruppo di lavoro e affetti ristretto: Angelina lo ha scritto e prodotto e suonato quasi tutto con Giovanni Pallotti e col fratello Filippo. Che è anche protagonista di quelle piccole istantanee sui cui è costruita «la vita va presa a morsi» e nel racconto di condivisione di una vita che va verso l’età adulta di «tutto all’aria».
La famiglia, i genitori in questo caso, è il cuore di «come un bambino»: una lettera d’amore le cui parole, fa sapere una nota allegata all’uscita del disco, potrebbero essere scritte da papà Pino, il cantautore scomparso all’improvviso nel 2014, e indirizzate a mamma Laura Valente, ex voce dei Matia Bazar: una ballad intimissima voce, basso e pianoforte.
«Sarò una donna forte»
Non c’è soltanto l’analisi di quanto ha schiacciato Angelina nei mesi che le hanno cambiato la vita e in cui tutto andava velocissimo. La cantautrice ci lascia capire di aver iniziato la fase di ricostruzione. Ed era più che un segnale, quindi, il ritorno sul palco il mese scorso con Olly a Milano. Un’idea che sfocia nella positività di «velo sugli occhi», elettronica che ti solleva il morale con la consapevolezza che nell’accettazione «di ogni difetto» ci sono due certezze. La prima per il presente: «voglio solo vivere». La seconda per il futuro: «sarò una donna forte».
In chiusura la canzone «+1», «cosìcosìcosicosì» non è scritta e non è cantata ad Angelina ma da Henna, la sua migliore amica che le ricorda che «non fa niente se perdi una partita».
16 ottobre 2025
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