Jack Kerouac e Madonna, Angelina Jolie e Hillary Clinton, Justin Bieber e Pierre e Justin Trudeau, tutti avrebbero in comune un antenato, Louis Boucher de Grandpre, canadese del Québec, nato nel 1590. E così anche nobili spagnoli del Cinquecento, contadini siciliani, schiavi africani finiti a Cuba o in America e in alcuni casi persino diventati schiavisti. Cosa hanno in comune? Fanno tutti parte, a vario titolo, dell’albero genealogico di papa Leone XIV.
A indagare sulle origini, molto complesse, del primo Pontefice nato negli Usa, è stato Henry Louis Gates, decano dei genealogisti d’America che per 13 anni ha condotto una serie tv, Finding Your Roots, che ripercorre la storia familiare di personaggi noti. I risultati delle ricerche li ha pubblicati sul New York Times, che già si era occupato degli antenati di Leone XIV all’indomani dell’elezione con il genealogista Jari C. Honora, risalendo fino alla Spagna del Cinquecento (e scoprendo che alcuni suoi antenati erano neri o «mulatti»). Inoltre Gates, con le associazioni American Ancestors e Cuban Genealogy Club di Miami, ora ha «recuperato» nomi e spesso anche storie di oltre cento antenati del Papa, distribuiti su 15 generazioni, fra cui 40 francesi, 24 italiani e 21 spagnoli.

Le prime tracce degli antenati del Pontefice sono materne e risalgono a Isla, cittadina della Spagna del Nord, nel 1573, con quattro hidalgo (appartenenti alla piccola nobiltà locale). Uno dei loro discendenti fu Antonio José de Sucre, eroe della Battaglia di Ayacucho, in cui si delineò la sconfitta del colonialismo spagnolo in America Latina. Lo stesso continente in cui Leone ha vissuto per 20 anni, tanto da prendere anche la cittadinanza del Perù.
Le origini siciliane, per parte paterna, del Pontefice, erano già state scoperte. Il nonno Salvatore Giovanni Riggitano era nato a Milazzo nel 1876. I genealogisti hanno ricostruito la sua ascendenza fino a cinque generazioni precedenti. Come moltissimi meridionali dopo l’Unità d’Italia, Salvatore emigrò in America, nell’Illinois. Voleva diventare prete, ma evidentemente la sua vocazione non era forte come quella del nipote: tanto che poi sposò una certa Daisy Rigatana. Che poi lasciò per amore della 28enne insegnante di lingue, anche lei emigrata in America, ma dalla Francia, Suzanne Louise Marie Fontaine. Un giornale del 1917 riporta che la coppia fu addirittura arrestata per bigamia, essendo lui ancora sposato. Ma i guai giudiziari non scalfirono il loro amore: restarono insieme e misero al mondo Jean e Louis, futuro padre dell’altrettanto futuro Papa. Ai bambini decisero di dare il cognome della nonna materna, Prévost, poi americanizzato in Prevost, senza accento.
Le novità riguardano soprattutto questo ramo «francese» di Prevost: un nucleo di antenati che nel XVII secolo visse in Québec, prima di arrivare negli Usa. Ed è proprio alla parte canadese, appunto, che appartiene Louis Boucher (che lo legherebbe a Trudeau, Angelina Jolie, Hillary Clinton, Kerouac e Madonna). Alcuni, da questo gruppo, scelsero poi, negli Usa, soprattutto New Orleans. Questa sezione dell’albero genealogico del Papa comprende anche quattro antenati bianchi proprietari di schiavi ma lo erano anche almeno otto antenati afroamericani: tra questi, Marie Jeanne, schiava «mulatta» di François Lemelle a New Orleans. I due divennero una coppia, ebbero almeno sei figli e alla morte di François, Marie Jeanne ereditò anche alcuni schiavi, poi ne acquistò altri, tanto da averne, alla fine della sua vita, in tutto 20.
Come spiega Gates, «può sorprendere che anche alcuni afroamericani possedessero altri neri, anche se non erano molti». E conclude: «Forse la caratteristica più saliente della genealogia di Leone è che è espressione degli affascinanti e molteplici fili geografici e etnici che disegnano la grande storia degli Usa e che si sono combinati per contribuire a plasmare la sua cosmopolita visione del mondo».
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13 giugno 2025
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