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Andrea Crisanti: «Non ho nulla contro Roberto Rigoli ma non mi pento affatto di quell’esposto sui tamponi Covid»

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«Non avevo fatto un esposto contro Rigoli e Simionato, ma contro ignoti, chiedevo alla procura di indagare sull’adozione dei tamponi rapidi ai fini dello screening, quando invece nelle indicazioni della casa farmaceutica c’era scritto che dovevano essere usati ai fini diagnostici, in gergo si chiama “off label”». Il professor Andrea Crisanti, microbiologo e ora anche senatore del Pd, risponde a Roberto Rigoli (oggi direttore dei servizi territoriali dell’Usl 2 di Treviso) che il 6 agosto sul Corriere del Veneto ha commentato la decisione della procura di Padova di non ricorrere in Appello contro la sua assoluzione e quella di Patrizia Simionato, entrambi processati dopo la denuncia di Crisanti.

«Con Rigoli niente di personale»

Inevitabilmente, nell’intervista non poteva mancare una domanda sulla persona che fu la controparte scientifica di Rigoli, ossia proprio Crisanti, che criticò le scelte politiche prese sulla base di un’ipotesi scientifica che non condivideva. «Non voglio alimentare ulteriori polemiche – spiega Crisanti – i miei rilievi all’epoca erano diretti a Zaia, non al dottor Rigoli contro cui non avevo niente di personale: non condividevo le sue scelte, ma non sono stato io a indicare il suo nome alla procura. Sono stati gli investigatori a indagarlo. Adottare quel tipo di tamponi secondo me fu un errore, ne ero convinto all’epoca e ne sono convinto anche oggi».

Tamponi molecolari contro test rapidi

Il dibattito, vale la pena ricordarlo, era su quale fosse lo strumento più adeguato a contenere e circoscrivere la diffusione del virus. Crisanti, sulle prime consigliere dello stesso presidente della Regione Luca Zaia, e ideatore del «metodo Vo’ Euganeo» (prima zona rossa d’Italia) riteneva che il sistema migliore per bloccare la diffusione del virus fosse quella di individuare con certezza i contagiati con tamponi molecolari, non con i test rapidi, che invece davano esiti con margini di errore troppo alti. La Regione andò in un’altra direzione. Rigoli in quel periodo era direttore delle Microbiologie della Regione, la dottoressa Simionato era direttrice di Azienda Zero, responsabile dell’acquisto dei dispositivi. Rigoli decise di adottare i tamponi rapidi e Simionato, su sua indicazione, li acquistò. Si discusse a lungo sulla seconda ondata di contagi in Veneto e sulle scelte politiche ritenute, a torto o a ragione, all’origine di molti decessi.

Una divergenza scientifica

L’esposto di Crisanti alla procura innescò nel 2021 un procedimento penale che portò Rigoli e Patrizia Simionato a processo con l’accusa di falso, turbativa d’asta e depistaggio (solo per Rigoli). Alcune intercettazioni indussero a ritenere che ci fosse stata una forzatura nell’assegnazione di un rifornimento di tamponi rapidi alla ditta Abbot, ma l’inchiesta dimostrò che gli imputati non ebbero benefici economici dalla ditta incaricata dalla fornitura, e che non era necessaria alcuna validazione ulteriore sui tamponi adottati dalla Regione.
Il processo si è concluso con l’assoluzione dei due dirigenti prima che lo stesso Crisanti giungesse in aula a chiarire il motivo dei suoi rilievi. Appare quindi chiaro che il contrasto tra Rigoli e Crisanti fu di carattere scientifico: i due medici avevano, e continuano ad avere a quanto pare, posizioni diverse sull’utilizzo dello strumento dei tamponi rapidi.

«Il messaggio di Rigoli? Gli risposi»

Quanto alle frizioni tra Crisanti e Rigoli, e al messaggio inviato dal medico trevigiano al docente di Padova al quale non sarebbe seguita una replica, il senatore precisa: «Non è vero che non gli ho risposto, era un messaggio su whatsapp dell’estate 2021, quando lui e altri dichiararono che il virus era morto, gli scrissi che si era fatto trovare totalmente impreparato davanti alla pandemia, che le sue scelte erano state sbagliate e che con il suo comportamento aveva contribuito ad alimentare tra la gente comportamenti pericolosi. Sono cose che penso anche adesso, e non sono l’unico».


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7 agosto 2025

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