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Alto Adige, nasce il blog pacifista: «Siamo molto preoccupati dal massiccio riarmo in Europa»

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La «maggioranza silenziosa» di cittadini per la pace e il disarmo si fa sentire, in Alto Adige, tramite un’iniziativa promossa da cinque personalità di lingua tedesca con un passato di impegno sociale e politico. Online da martedì, il blog www.friedensblog.net è una piattaforma per il confronto e la riflessione. I promotori esprimono la loro «profonda preoccupazione per il massiccio riarmo in corso in Europa», definendolo un pericolo per la sicurezza e la pace. I fondatori del progetto sono Sepp Kusstatscher, già europarlamentare, consigliere provinciale e sindaco di Villandro, la sociologa brissinese Susanne Elsen, lo psicologo e psicoterapeuta bolzanino Erwin Demichiel, il sociologo e sindacalista cembrano Arno Teutsch e Johannes Fragner-Unterpertinger, farmacista e scrittore di Malles. L’iniziativa, pur partendo da una base di lingua tedesca, è aperta chiunque desideri contribuire a una cultura di pace. I promotori sottolineano come il dibattito pubblico sia «dominato dalla logica bellica, che dipinge la guerra come inevitabile e necessaria».

La critica al riarmo

La critica parte dai dati: il piano dell’Unione Europea di destinare il 5 per cento del Pil alla spesa militare «è un’assurdità economica, sociale e ambientale» e sostiene una «guerra che annienta la coscienza delle persone», nel «tentativo di creare un nemico per giustificare il riarmo». L’obiettivo del blog è dare una voce a chi, pur desiderando la pace, «si sente isolato in questa posizione ed esita a far sentire la propria voce nel dibattito pubblico». I promotori sperano che «il blog diventi uno spazio per il dialogo e la riflessione alternativa alla cultura del bene e del male, del nemico e dell’amico».

Le prime riflessioni

In una delle prime riflessioni pubblicate online si evidenzia la contraddizione tra la lotta per l’ambiente e il riarmo militare. I racconti personali dei fondatori hanno reso evidente l’urgenza del loro impegno. Kusstatscher evidenzia come le guerre non nascano «da un giorno all’altro», ma siano «il risultato di una complessa interazione tra attori palesi e occulti». «Tutti in questa guerra – l’America, l’Europa, la Russia – hanno una responsabilità», afferma Demichiel sottolineando «la necessità per l’Europa di riconoscere la propria». Un contributo toccante arriva da Elsen, che condivide il suo vissuto di bambina segnata dai traumi del padre, reduce dal fronte russo, e dall’angoscia della nonna durante la crisi dei missili di Cuba. L’iniziativa si ispira ai movimenti per la pace degli anni ‘80 e va oltre il singolo conflitto in Ucraina. Spiega Teutsch: «Il riarmo deforma le nostre menti, orientandole alla difesa e all’attacco invece che alla creatività e al miglioramento della qualità della vita».

21 agosto 2025

21 agosto 2025

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