
«Riteniamo che alcune disposizioni della legge vadano oltre le competenze provinciali, entrando in contrasto con la normativa statale e con quella europea in materia di tutela della concorrenza». Con questa valutazione il Consiglio dei Ministri, su proposta di Roberto Calderoli (titolare degli Affari regionali e le autonomie) ha impugnato la Riforma Abitare della Provincia autonoma di Bolzano, emanata il 17 giugno scorso. Tra le tante novità previste dalla legge che dovrebbe risolvere, almeno in parte, l’emergenza abitativa in Alto Adige, è stata posta sotto la lente di ingrandimento di Roma la parte relativa agli affitti brevi (AirBnb e simili, ndr). Argomento già tra i più dibattuti, il contrasto alla loro eccessiva diffusione, che la nuova legge mira ad attuare per dare maggiori opportunità di alloggio ai residenti, porterebbe con sé significativi profili di illegittimità costituzionale. La riforma disporrebbe infatti di materie riservate alla esclusiva competenza statale. Vi sarebbero violazioni in tema di «tutela della concorrenza» e di «ordinamento civile». Il Consiglio dei Ministri, nella sua valutazione, fa riferimento agli articoli della Costituzione 41, 42 e 117, oltre all’832 del codice civile e al 49 e 56 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (Tfue).
Le criticità della legge altoatesina
In sintesi, il riferimento agli affitti brevi riguarda, come si evince dalla riforma provinciale, «l’obbligo per l’affitto di camere e appartamenti di esercitare l’attività esclusivamente nel luogo di residenza o sede legale». Il governo parla così di una «limitazione irragionevole, sproporzionata e ingiustificata al diritto del proprietario di disporre del proprio immobile, per fini turistici, privandone la libertà di impresa». Questo non sarebbe l’unico aspetto problematico, osserva Roma. «La riforma potrebbe generare una distorsione della concorrenza e del libero mercato, oltre al non essere stata motivata dal legislatore, nelle sue finalità, in nessuna parte del testo». Non sarebbero così presenti giustificazioni valide per un simile intervento sul settore immobiliare e turistico.
Emergenza abitativa
Chi abita in Alto Adige è invece ben consapevole di quanto il tema casa rappresenti un’emergenza. Da questo punto di vista l’Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv) è ferma nel sostenere la giunta provinciale. «La norma non è stata introdotta per danneggiare gli interessi privati, ma per affrontare un fenomeno che ha forti ripercussioni sociali», afferma il direttore Raffael Mooswalder. Di parere opposto la federazione degli agenti immobiliari (Fiaip). «Condividiamo la decisione tempestiva del governo. Speriamo siano presto bloccati gli effetti di una legge che sta creando enormi problemi al mercato». Così il presidente nazionale Gian Battista Baccarini.
«Il tema degli affitti brevi va oltre i diritti del libero mercato»
L’assessore provinciale Luis Walcher, coinvolto direttamente dalla vicenda, è però pronto a dare battaglia. «Questa impugnazione mi procura un grande “mal di pancia” — risponde laconico — Il tema degli affitti brevi va oltre i diritti del libero mercato in un contesto in emergenza abitativa come il nostro. La riforma è motivata. Lo spiegheremo a Roma appena possibile, dal momento che abbiamo appena ricevuto la notifica. Proveremo a fissare quanto prima un confronto con il ministro o almeno con i referenti del governo, in modo da discuterne. Vedremo in questi giorni in che direzione muoverci e valuteremo, di conseguenza, una strategia adeguata. Vengono contestati in particolare la sede legale e altri aspetti tecnici. In questi anni senza una regolamentazione precisa troppi alloggi sono stati sottratti agli altoatesini. Presenteremo loro il nostro punto di vista e le relative motivazioni».»
6 agosto 2025 ( modifica il 6 agosto 2025 | 12:48)
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