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Al ricevimento di re Carlo: cardinali e aristocrazia, da Sir Rocco Forte a Lady Powell. Garden party al seminario Beda

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ROMA _ Prima di tornare a Londra, re Carlo e la regina Camilla ieri pomeriggio hanno fatto visita al Beda College di Roma che forma preti da tutti i Paesi del Commonwealth. 

Il collegio ha una storia legata a un altro papa Leone, Leone XIII che decise di porre il collegio sotto la protezione del venerabile Beda autore dell’Ecclesiastical history of the English people, al quale il pontefice era molto legato tanto da dichiararlo Dottore della Chiesa. Sarà papa Giovanni XXIII nel 1960 a volere il collegio nell’edificio di fronte alla basilica di San Paolo, dove ieri re Carlo è diventato Royal Confratel e dove ha pregato con Camilla sulla tomba di San Paolo. 

Una visita e un ricevimento di saluto – invitati cardinali cattolici e anglicani, con seminaristi e aristocrazia e personalità di Londra assieme a nobiltà vicina al Vaticano – a chiusura di una intensa giornata che aveva portato il re prima al palazzo apostolico per incontrare Leone XIV e per la storica preghiera assieme in Sistina e poi alla basilica papale di San Paolo. 

C’è il cardinale cattolico Vincent Nichols, arrivato da Londra con re Carlo e l’arcivescovo anglicano Stephen Cottrell, che riassume così al Corriere, il senso di una visita già nella storia: «Una giornata piena di significati, alla mattina il Supreme Governor della Church of England e il papa in preghiera la prima volta assieme davanti a Dio, nel pomeriggio siamo tornati alla più storia più antica che lega il reali inglesi e l’abbazia di San Paolo fuori le mura a Roma. E questo dice che assieme possiamo guardare al passato e renderlo attuale. Dobbiamo lavorare per riconciliarci con il nostro passato, come individui e come Chiesa». 

Cardinali e seminaristi arrivano a passo svelto nel giardino del Beda College per l’incontro con il re, mentre folate di vento sollevano le toghe e s’infilano fra i capelli delle Ladies invitate al ricevimento. Carlo III è accolto dal canonico Marcus Holden, rettore del Collegio. 

Accanto alla fontana nel centro del giardino del collegio il re svela una targa che testimonierà la sua visita a Roma, al Vaticano. Mentre passano canapé e assaggi di roastbeef inglese omaggio al sovrano. Fra gli invitati si parla molto del rito a San Paolo dove il re si è seduto sullo scanno donatogli dai monaci, per ricevere l’investitura a confratello. «Re Carlo e’ diventato Royal confrater sullo scranno preparato per lui, e si capiva dal suo sguardo che era molto toccato dal momento, perché lui ha una profonda spiritualità», ci dice il principe Fabrizio Caracciolo di Brienza de Renesse invitato al rito in San Paolo fuori le mura e poi fra gli ospiti del ricevimento blindato. 

Nel cielo sopra il giardino ronzano i droni della sicurezza. Poi, a proposito della preghiera in Sistina del re, nota: “Speriamo ci sia una ricucitura dopo 500 anni, non ha davvero più senso e speriamo che anche i preti Cattolici si possano sposare, come i protestanti». 

«Re Carlo sanerà questa ferita ne sono sicura, lo conosco da 50 anni, tentai anche di fargli conoscere una principessa italiana da ragazzo», racconta Lady Carla Powell of Bayswater al ricevimento al Beda College che chiude la visita di stato. Invitati cardinali cattolici e anglicani, con seminaristi e aristocrazia britannica, nobiltà vicina al Vaticano. Poco più in là ci sono Sir Rocco Forte e Lady Aliai Forte. 

«Il re si ricorda sempre quando lo incontro, è molto attento sempre, un uomo molto sensibile. Ed è un personaggio incredibile, ha una sua chiara personalità. La transizione dalla regina Elisabetta infatti è andata molto bene, è molto amato nel Regno Unito», ci dice Sir Rocco Forte. E Camilla, la regina, sempre perfetta al suo fianco? «Camilla è un vincastro al fianco del re e ha una fantastica influenza su di lui: una donna forte, intelligente e poi sono estremamente legati», risponde Lady Aliai Forte. 

La regina intanto, in una sala del Beda College, sta incontrando in gruppo di suore che lavorano nel mondo per sostenere educazione femminile, peace building e contro violenza sessuale e traffico di esseri umani, women empowerment. Camilla ha sempre avuto molta attenzione al problema della violenza sulle donne – a questo tema dedicò il suo primo evento organizzato a Buckingham Palace da regina dopo l’incoronazione nel 2023. 

Camilla prende un tè con le religiose che fanno parte dell’ International Union of Superiors General che riunisce circa 600 mila suore cattoliche. «Le suore cattoliche ascoltano, servono coloro che sono invisibili, lavorano per un mondo più giusto, compassionevole, inclusivo e pacifico», dice sorella Roxanne Schares, segretario generale dell’ International Union of Superiors General. Poi Camilla prima di lasciare le suore cattoliche riceve un quadro in dono, è opera di una ragazza che in Uruguai combatte il traffico di esseri umani. Tra loro c’è anche Talitha Kum che coordina proprio un network di suore impegnato contro questa piaga. 

E’ arrivata intanto l’ora per il re e la regina di rientrare a Londra, ma prima di andare si sposta nell’agrumeto attiguo al giardino del seminario per piantare un arancio, che cresca negli anni come il percorso di riappacificazione tra le due fedi. 

Per la verità, l’arancio è già interrato ma Carlo lo annaffia, poi sussurra «cresci bene». E mentre passa la mano sulle foglie augura alla pianta «buona fortuna!». Poi sta per poggiare a terra l’annaffiatoio, lo riprende: «C’è ancora acqua – dice – non sprechiamola».

24 ottobre 2025

24 ottobre 2025

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