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Al G7 in Canada debutta Charlotte Merz, first lady sportiva e con piglio da manager

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Accanto a Friedrich Merz, farà il suo esordio al G7 anche la signora Charlotte, come dicono i tedeschi Kanzlergattin, la consorte del cancelliere. Si è imbarcata con lui sull’aereo partito ieri da Berlino, con un tallieur grigio e mocassini bianchi, a suo agio nei panni di una manager moderna. E ancora di più in quelli di compagna di una vita del cancelliere. 

Il pubblico tedesco l’ha osservata all’elezione del marito, sulle tribune del Parlamento, quando al mancato quorum della prima votazione ha stretto le labbra sottili. E poi al secondo voto, quando è scoppiata in un applauso tanto liberatorio quanto sicuro, circondata dai tre figli. Era come se a Friedrich avesse dato il suo sostegno, e una sorta di benedizione dall’alto.

Charlotte è una presenza discreta, ma non timida, nella vita di Merz. Le malelingue dalla Cdu, che come in ogni partito non mancano mai ma che nella Cdu sembrano particolarmente (anche se bonariamente) tante, dicono che più che Friedrich era lei che assolutamente voleva che diventasse cancelliere. 

E comunque, ai vertici la conoscono bene. In una scena famosa, quando Merz a 68 anni si apprestava a finalmente a candidarsi a leader durante un congresso di partito e il giovane, ben più popolare e charmant Hendrik Wüst aveva pubblicato sui giornali un manifesto centrista — sfidandolo di fatto internamente — Merz ebbe una vera crisi di nervi. D’altronde, è istintivo, soggetto a scatti d’ira. Secondo la ricostruzione dello Spiegel, nessuno riusciva a calmarlo mentre ripeteva «è troppo, stavolta mollo tutto»: quelli della Cdu pensarono bene di chiamare Charlotte per vedere se lei riusciva a fare qualcosa. 

Friedrich e Charlotte si conoscono da 45 anni. Lei, nata Gass nel 1961, è la primogenita di cinque figli in una famiglia di giuristi. Suo padre e suo nonno erano avvocati, una zia giudice, e lei — che fin da giovane diceva di voler essere indipendente — ha seguito quella strada, dopo aver scartato la chimica e storia dell’arte. 

Si iscrive all’università di Bonn, dove di qualche anno più grande studia anche Merz. Si sono conosciuti a una festa tra studenti di giurisprudenza nel 1980. «Per me fu amore a prima vista», ha raccontato lei. Iniziarono a uscire insieme, e appena un anno dopo, nel 1981, erano già all’altare. Charlotte aveva solo vent’anni, ancora studentessa, e aspettava già il loro primo figlio. «Non era pianificato, ma ne fummo felici», ha detto di quella prima gravidanza. Hanno tre figli, il primogenito Philippe, che dirige un’accademia di studi economico-filosofici a Friburgo; Constanze, chirurgo; la più giovane Carola avvocato e pubblico ministero come la madre. E sette nipoti. 

Di quegli anni all’università, sia lei che Friedrich negli anni hanno raccontato qualcosa. «Dovevo essere molto organizzata per far convivere bebè e studio», ha spiegato descrivendo giornate divise «tra il fasciatoio e la scrivania», e facendo intravedere una volontà di ferro alla Ruth Baden Ginzburg, la giudice americana della Corte Suprema. 

Lui sostiene di aver aiutato attivamente in casa. Il loro motto in quel periodo era «figlio, esame, figlio, esame, figlio», ha scherzato lui, sottolineando che fu possibile per entrambi iniziare le proprie carriere legali solo perché si spartivano i doveri familiari alla pari. Anche se «alla pari» — per un conservatore tedesco, che ha avuto i figli 40 anni fa — deve essere alquanto diverso da quel che intendono oggi le egalitarie coppie tedesche.

Ma Charlotte ha sempre perseguito una propria carriera, e questo per le donne della Cdu con un marito in ascesa non era molto comune. In ogni caso, ha seguito Merz nella sua città natale di Brilon, adattandosi con una certa difficoltà alla vita di provincia, per poi amarla. È una gran sportiva, va in bici con il marito e gioca a tennis, dove ritiene di essere è in possesso di un temibile dropshot, che fa correre il marito sotto rete. 

In campagna elettorale è stata presente, anche per mitigare l’immagine di Merz che ha problemi con l’elettorato femminile. Una volta — in un video diventato virale — ha redarguito un reporter a suo giudizio maleducato e troppo insistente con il marito, mostrandosi molto risoluta. Il presidente dei giornalisti tedeschi reagì: «Che la signora Merz voglia insegnare le buone maniere a un giornalista è un’impertinenza». Non sarà un fantasma dell’opera, come fu definito il marito di Angela Merkel, noto amante di Wagner, però continuerà la propria vita a Brillon. Merz la chiama più volte al giorno. Giudice, specializzata in diritto famigliare, è da sette anni direttrice del tribunale distrettuale di Arnsfeld. Per volare in Canada, si è presa qualche giorno di ferie.

16 giugno 2025

16 giugno 2025

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