
È morta stanotte nel sonno, a Roma, Adriana Asti, grande attrice e protagonista del mondo dello spettacolo, nata a Milano, e rimasta profondamente milanese nello spirito, il 30 aprile 1931. Nel corso di una carriera vasta ed europea, iniziando alla grande in teatro con Strehler e Visconti (con cui aveva un rapporto privilegiato), la Asti aveva fatto moltissimo teatro convincendo la Ginzburg a scrivere per lei Ti ho sposato per allegria. Al cinema era stata in Prima della rivoluzione di Bertolucci, che fu per un periodo il suo compagno, e poi via via Ronconi, la Sontag che allestì per lei Pirandello, il film con Bunuel (Il fantasma della libertà), la svolta «erotica» con Tinto Brass in Caligola, che diede il via a un piccolo filone diceva lei con la sua solita ironia, l’avventura di Old times di Pinter sempre col conte Luchino.
E poi il rapporto, anche questo privilegiato, con lo psicanalista Cesare Musatti, due Cocteau uniti per sempre dal suo intuito, il grande momento con Beckett (Giorni felici allestito da Bob Wilson) e il matrimonio con Giorgio Ferrara, compagno di tante avventure anche in scena (Danza di morte di Strindberg con Ronconi). Da notare la partecipazione straordinaria alla Meglio gioventù di Giordana nel ruolo della madre, la grande amicizia umana professionale con Franca Valeri (Tosca e le altre due) e la sua attività di doppiatrice con l’anima (La ragazza con la valigia). Asti è stata un pezzo della cultura italiana, amica di grandi letterati, a iniziare da Pasolini (fu la sua mamma nel film di Ferrara), di cui lo spettacolo fu per anni il traino determinante.
31 luglio 2025 ( modifica il 31 luglio 2025 | 10:20)
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