Home / Politica / Addio a Gianni Pecci, l’economista che ideò il bus per la campagna di Prodi. Fu tra i «saggi» di Guazzaloca

Addio a Gianni Pecci, l’economista che ideò il bus per la campagna di Prodi. Fu tra i «saggi» di Guazzaloca

//?#

È morto l’uomo del pullman. Gianni Pecci, economista. Il prodiano più simpatico e imprevedibile. «Ho lavorato 30 anni con Romano. Sarei onorato che lui mi considerasse prodiano. Il titolo sta solo a lui darlo. Anche se ci sono tanti prodiani d’accatto per interesse». Chiamava Romano Prodi «bambolotto», gliene ha combinate e molto lo ha aiutato, per lui sarebbe andato, è andato nel fuoco.

È stato direttore di Nomisma negli anni 80, dopo Massimo Ponzellini, ha accompagnato Prodi per tutta l’avventura dell’Ulivo, poi si è fermato, pur consigliere economico, sul portone di Palazzo Chigi, stessa cosa con la presidenza dell’Unione Europea, fino a Bruxelles, trovargli casa, poi ciao.

Era nato il 26 gennaio 1951. È morto durante la notte tra martedì e mercoledì nella sua casa di viale Oriani. Lascia tre figli e vari nipoti. Era del Riminese, Morciano, dove c’è un famoso frantoio Pecci, con il calciatore Eraldo era lontano parente. Era ammalato da tempo. In questi giorni doveva essere operato di cuore: valvola mitralica. Da giovane con Flavia Franzoni aveva vinto un premio di economia matematica: nel giugno 2023 non era potuto andare, perché ammalato, al funerale della sua amica, moglie di Romano Prodi. Lui la faceva ridere e per le sue uscite anche le faceva un poco paura. Non c’era nemmeno nel gennaio 2024 alla sepoltura di Giulio Santagata, altro economista, suo grande amico, ministro nel secondo governo Prodi, inventore del Tir con cui il Professore fece la campagna del 2006 per l’Unione.

Si era ripreso. Era tornato a fare baldoria, lui che era anche fra gli Apostoli della Tagliatella. Poi un nuovo allarme, quando la settimana scorsa non si era fatto vivo per la morte di Stefano Benni, lo scrittore fratello del suo amico Andrea, che ha lo studio a Palazzo Davia Bargellini, sotto Nomisma, il centro studi fondato nel 1980 da Prodi.

Si era laureato in Scienze Sociali all’Università di Trento, dove insegnava Nino Andretta che lo presentò a Prodi, si è specializzato all’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, presso l’Istituto di Scienze Economiche. Ha poi intrapreso la carriera accademica, svolgendo ricerche all’Università di Bologna e divenendo ricercatore confermato anche presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bologna. Ha quindi svolto attività di insegnamento all’Università di Trento, Bologna e Modena. Nel 1981 ha vinto il Premio Saint Vincent per l’Economia.

È stato direttore generale e amministratore delegato di Nomisma, presidente Bredamenarinibus, Gruppo Finmeccanica, membro del Collegio dei saggi del sindaco Giorgio Guazzaloca (uno dei prodiani che credette al candidato civico, con scandalo a sinistra, rientrato negli anni), consigliere Sab-Società Aeroporto, presidente Srm-Società Reti di Mobilità (Bologna), presidente Ferrosud (Matera). Ha fondato e gestito un villaggio turistico a Marettimo, prima struttura edilizia dell’isola. Ora è stato presidente poi consigliere della Beghelli di Monteveglio e presidente di Sylla srl – Istituto ricerche economiche e di mercato a Rimini.

Era fra gli amici di Prodi della prima ora: con Piero Gnudi, che gli prestava la villa a Mongardino, Massimi Ponzellini, che lo ospitava a Punta Ala, Alberto Clò, il grande esperto di energia, ministro con Dini. Era un grande cuoco ed affabulatore. Li faceva impazzire con le sue trovate e con qualche intervista a belle giornaliste. A lungo ha girato con una 127 verde pisello, nel riminese lanciò una lista per il Senato di dodici donne. Trovò il pullman per la campagna di Prodi nel 1995 («pochissimi soldi») da uno sfasciacarrozze, lo aggiustò, trovò gli autisti (uno in banca, una alla Nettezza urbana, uno dall’imprenditore Massimo Hilbe), lo fece partire in un tour per tutta Italia, il 13 marzo del 1995. Tricase, Puglia. Quando il 22 aprile 1996 Prodi sbucò vittorioso sul pullman in Piazza Maggiore zeppa di gente, era sul palco.


Vai a tutte le notizie di Bologna

<!–

Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>

Iscriviti alla newsletter del Corriere di Bologna

25 settembre 2025

25 settembre 2025

Fonte Originale