
Amore, desiderio e passione. Con pantaloni, camicia rossi e fontane d’artificio sulle note di «Amor» e del refrain «Abbracciami Roma», Achille Lauro ha aperto ieri il primo dei due live al Circo Massimo: «Finalmente a casa! Qui, da dove siamo partiti, senza sapere dove stavamo andando e soprattutto senza sapere dove arriveremo».
Biglietti esauriti, 32 mila persone in totale per i suoi unici due concerti del 2025. Si replica domani.
Per rivedere Lauro dal vivo bisognerà attendere il 2026 con il tour nei palazzetti. Con una novità, annunciata attraverso un video durante il live di ieri: il 10 giugno si esibirà all’Olimpico di Roma. Sarà la sua prima volta in uno stadio. «È un punto d’arrivo — racconta dietro le quinte — ma spero sia l’inizio di grandi location. Forse ci sarà San Siro, vedremo».
La sua band, altri quaranta musicisti, con una potente sezione di percussioni, e le incursioni della cantante lirica Valentina Gargano: è uno show che punta alla sostanza della musica. L’anarchico condottiero del pop si lascia guidare da istinto, libertà e rigore. I ritmi veloci di «Bam Bam Twist», «1969», «Dannata San Francisco» lasciano spazio alle delicate «Perdutamente» — con il pianoforte sospeso da terra — e «Cristina», dedicata alle mamme, soprattutto alla sua: «Questa è la carezza che non ho dato, per chi ama in silenzio, per le madri coraggiose, per la persona più importante della mia vita». E non manca il pensiero su questi «tempi difficili». Perché «l’amore è l’unica cosa che resta».
Si va avanti per due ore con 29 brani in scaletta e cinque cambi d’abito. Il live è il «best of» di un percorso musicale composto da sette album. Il capitolo più recente, «Comuni mortali», è uscito lo scorso aprile. Sul palco rivivono tutti i volti di Lauro: il ribelle di «Me ne frego», il malinconico di «Amore disperato», cantata in coro dagli spettatori. Lauro superstar. Indossa tuta di pelle e occhiali da sole per cantare una travolgente «Rolls Royce» con l’amico Boss Doms. Su «Dirty Love» arriva il Lauro trasgressivo: «Se avete ancora i vestiti addosso sentitevi liberi di toglierli». Il ringraziamento alla folla è sulle note di «Incoscienti giovani». «Mi avete salvato», dice l’ex adolescente dalla vita spericolata.
«Questo è un periodo bellissimo — spiega fuori dal palco — figlio di anni passati a lavorare lontano dalla frenesia e dalla pubblicazione continua di brani». Dopo «X Factor» annuncia che si dedicherà solo alla musica. «Il mio obiettivo è fare canzoni fuori dagli schemi, come i Queen». In passato era divisivo, ora non più. «Con la mia squadra arriviamo all’essenza delle canzoni. Ma questo minimalismo valorizza anche il mio passato. La maledizione ora è che le aspettative sono alte. Si parla di live all’estero». Si definisce «un flipper impazzito, ho inciso dischi di tutti i generi. Ma sono contento di quello che ho fatto, anche dei miei errori». Quali? «L’Eurovision 2022: ho speso 400 mila euro per uscire alla prima ondata». Sulle polemiche che hanno coinvolto Mengoni per un look queer nei nuovi concerti, dice: «La sua scelta è ponderata e voluta». A proposito delle scelte troppo ambiziose di altri artisti, osserva: «Non mi piace ricondurre tutto ai numeri. Ma le persone andrebbero aiutate a rialzarsi». In futuro, forse un altro Sanremo, sicuramente una canzone incisa con Antonello Venditti, «Che amore che sei». «È stato un onore chiedere al maestro di ripescare un brano che amo».
29 giugno 2025 ( modifica il 29 giugno 2025 | 23:23)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
29 giugno 2025 ( modifica il 29 giugno 2025 | 23:23)
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