
Il nodo delle acciaierie di Bolzano oggetto di dibattito del consiglio provinciale. Da una parte Süd-Tiroler Freiheit e Vita, dall’altra un insolito asse tra Pd, Verdi e Fratelli d’Italia. Il Team K nel mezzo.
I dem: «Revocare il bando e rivedere i parametri economici»
La discussione viene aperta dalla mozione del consigliere dem Sandro Repetto, che ha subito manifestato come il bando di gara per la concessione dei terreni delle acciaierie, utilizzati negli ultimi trent’anni dall’azienda vicentina Valbruna, vada revocato e completamente riscritto. All’indomani dell’incontro a Roma di Provincia, proprietà e sindacati con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Pd chiede che i criteri del bando siano più aderenti alla realtà economica e produttiva del territorio. «Siccome la Provincia si riserva il diritto, scritto nero su bianco nel documento, di poter revocare la procedura in qualsiasi momento — chiede Repetto — lo faccia affinché siano rivisti i parametri economici e i canoni di concessione. Questi devono essere fedeli ai valori di mercato». Il consigliere chiede inoltre che il Golden Power, confermato dal ministro per la strategicità del polo siderurgico bolzanino, possa effettivamente prevenire azioni di soggetti esterni volte alla sottrazione dell’area. «Chiedo così sia convocato quanto prima un tavolo tra Provincia, sindacati e proprietà Valbruna per superare le incertezze e dare risposte, anche nel rispetto dei quasi 1.800 lavoratori (somma dei dipendenti di Bolzano e di Vicenza, ndr), dato il valore del sito per interesse pubblico, occupazione e produzione. La delocalizzazione delle acciaierie e la deindustrializzazione porterebbero gravi conseguenze sul tessuto economico e industriale altoatesino».
L’asse Pd-FdI
Una linea che l’assessore allo Sviluppo economico Marco Galateo (Fratelli d’Italia) abbraccia, perché sia tutelata questa un’attività altamente specializzata come la metallurgia e, al tempo stesso, sia preservata la zona industriale. Durante la discussione, Repetto ha ricordato come gli acciai speciali prodotti da Valbruna siano realizzati da sole tre aziende al mondo. «Un bando così formulato — spiega il dem — rischia invece di andare deserto, perché l’idea è quella che la Provincia voglia incamerare subito i 150 milioni della concessione, ma senza tener conto delle incertezze che questa gara pubblica crea per un settore che ha commissioni anche di lunga scadenza».
Confronto
Con questa idea Galateo ha confermato che ne parlerà venerdì, in sede di seduta di Giunta, con gli altri assessori, valutando se sia il caso di modificare o revocare il bando. Non esclude che possa essere fatta un’ulteriore verifica sulla stima (forse da Cassa Depositi e Prestiti), per essere sicuri della correttezza del valore economico dell’area. L’esponente FdI ricorda anche la diffida del concessionario nei confronti della Provincia, per un’opzione d’acquisto fatta nel 1995. «La concessione diretta nel quadro normativo attuale — spiega Galateo — è stata esclusa tanto dall’avvocatura dello Stato, quanto da un secondo parere legale. Repetto ha così sospeso la propria mozione, in attesa di maggiori approfondimenti, ma chiede alla Giunta di decidere in fretta, perché già il 14 novembre scadranno i termini per il sopralluogo del sito da parte dei soggetti interessati a partecipare al bando.
Le obiezioni delle minoranze
In aula, nel corso della mattinata, sono arrivate però le obiezioni di Süd-Tiroler Freiheit e Vita, alla quale si sogno aggiunte alcune osservazioni del Team K. Sven Knoll ha ammesso che «i posti di lavoro vanno tutelati, ma chiede agli altri consiglieri se sia davvero loro interesse difendere una realtà così inquinante, rispetto a un’azienda che può offrire maggiori garanzie». Renate Holzeisen aggiunge che «in Italia non mancano tanti siti che sarebbero ben più adatti per un’acciaieria». Paul Köllensperger ha invece annunciato che sosterrà la mozione dem, «perché il bando va ritirato, ma non possono essere ignorate le esternalità negative, sul piano ambientale, di un’industria di questo tipo».
La Svp non partecipa alla discussione, ad eccezione del presidente Arno Kompatscher che, intervenuto come consigliere, spiega che è giusto pensare alla produzione dell’acciaio, ma importante anche considerare l’ambiente. Difende così le scelte fatte per il bando di gara.
6 novembre 2025
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