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di Massimo Franco
Negli Anni 50, in qualità di Sottosegretario con delega al cinema, Andreotti ebbe il compito di ricostruire l’industria cinematografica dopo l’oscurantismo culturale del fascismo. Un compito che portava avanti con pragmatismo, ma che gli fece guadagnare qualche accusa di bigottismo. E un pizzicotto da parte della moglie
Nei rotocalchi degli Anni Cinquanta del secolo scorso ci sono foto ingiallite di un Giulio Andreotti giovane, meno curvo, ma sempre in doppiopetto, magari in smoking bianco, che cammina sottobraccio a qualche celebrità femminile del tempo, o conversa con registi e produttori cinematografici al Lido di Venezia




