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Esercito dimezzato, via il Donbass: il piano Usa-Russia è la resa dell’Ucraina

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Gli americani parlano di pace, ma da Mosca lanciano centinaia tra missili e droni sull’Ucraina. Una pioggia di ferro e fuoco intensa che ha causato la morte di almeno 25 civili e il ferimento di altri 122. L’ennesimo attacco ordito dal ministero della Difesa di Mosca in piena notte tra martedì e mercoledì contro abitazioni, ferrovie, centrali dell’energia, industrie e che trova Volodymyr Zelensky indebolito dallo scandalo interno per la corruzione ai vertici dello Stato. Il presidente ucraino, che ieri ha incontrato Recep Tayyip Erdogan ad Ankara, cerca di rilanciare il suo ruolo chiedendo la mediazione della Turchia nelle trattative con i russi, ma è sempre
più evidente che Trump parla direttamente con Putin e, nel caso i due arrivassero a un’intesa, la pace sarà per forza di cose un diktat a Kiev e ai suoi partner europei. 

Nelle ultime ore si è appreso che Washington e Mosca stanno trattando segretamente su un piano in 28 punti per imporre un accordo: non soltanto Putin dovrebbe vedere soddisfatte le sue aspirazioni territoriali in Donbass ma anche ottenere il dimezzamento dell’esercito ucraino e un qualche tipo di controllo sul governo di Kiev.

Colpite Leopoli, Ivano-Frankivsk, Kharkiv, Rivne, Dnipro, Khmelnytskyi, ma al cuore dell’ennesimo raid russo, uno dei più gravi tra le centinaia di quest’anno, si trova la città di Ternopil. Un’obiettivo inusuale: a differenza di Kiev e gli altri centri urbani che subiscono raid quasi quotidianamente, i circa 225.000 abitanti di questa tranquilla località delle province occidentali situata 120 chilometri a est di Leopoli vengono in genere soltanto sfiorati dai raid russi. «Sino ad ora non eravamo mai stati un obbiettivo importante e infatti durante gli allarmi nessuno scende nei rifugi», ammettono loro stessi ai media locali. Ma l’altra notte i missili hanno centrato due palazzi di nove piani sventrandoli. 

Secondo i responsabili locali, sarebbero stati utilizzati missili russi da crociera Kh-101 sparati da un bombardiere che volava nelle regioni di Vologda e Astrakhan. La conseguenza è che tutti i morti e la maggioranza dei feriti nel Paese questa volta sono concentrati a Ternopil. Zelensky commenta a caldo che «la pressione sulla Russia è stata insufficiente». E aggiunge: «A Ternopil tutte le nostre unità continuano a lavorare per salvare quante più vite possibili. Al momento abbiamo raccolto 25 morti, tra loro anche 3 bambini. Ma ci sono altre persone sotto le macerie».

A detta dei comandi dell’aviazione a Kiev, in tutto la Russia avrebbe sparato 476 droni e 48 missili, tra i quali almeno uno balistico. Le contraeree sarebbero riuscite a colpire in aria 422 droni e 34 missili, tuttavia un numero cosi alto di obiettivi contemporaneamente complica enormemente il ruolo delle difese. L’Ucraina chiede agli alleati l’invio di batterie di Patriot e le industrie nazionali stanno producendo nuovi modelli di droni anti-droni. I russi hanno modificato le loro armi in risposta: i nuovi Shaheed sono in grado di volare molto più in alto e più velocemente degli originali importati dall’Iran. Durante quest’ultimo attacco sia la Polonia che la Romania hanno fatto decollare i caccia, che erano pronti a intervenire nel caso le armi russe avessero invaso i rispettivi spazi aerei.

Da Ankara il presidente Erdogan ripropone la Turchia come luogo degli incontri tra russi e ucraini. Zelensky ringrazia e parla di «un incontro molto produttivo». Però è innegabile che le notizie dei colloqui segreti tra Washington e Mosca per un nuovo piano di pace stiano sparigliando le carte. Il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, al canale locale Channel 24 dice che un’eventuale svolta di pace con la Russia potrà forse presentarsi a «metà febbraio». Zelensky è chiamato a reagire, ma la sua posizione appare debole. Il Kyiv Independent scrive che nel governo crescono le pressioni affinché licenzi Andry Yermak, che è sempre stato il suo massimo consigliere e amico di lunga data. Secondo molti commentatori si addensano su di lui sospetti e accuse di essere convolto nello scandalo per corruzione. 

19 novembre 2025

19 novembre 2025

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