
Da pentastellato della prima ora – amava definirsi un grillino «duro e puro» – a mina vagante del civismo in salsa pugliese. «La vera svolta è la trasparenza nella gestione della cosa pubblica» ama ripetere in ogni occasione, pubblica e privata.
Barese e neo cinquantenne, Sabino Mangano è uno dei quattro candidati alla corsa della presidenza della Regione Puglia con la sua lista Alleanza Civile per la Puglia. Un volto non nuovo a queste latitudini.
Mangano è stato per anni uno dei massimi esponenti baresi del Movimento Cinque Stelle, prima del divorzio avvenuto, non senza polemiche, esattamente cinque anni fa.
Era l’autunno del 2020, si celebravano le Regionali post Covid e lui al pari di tanti altri grillini (una su tutti Antonella Laricchia, già candidata governatrice) non accettò la santa alleanza con il centrosinistra del vincente Michele Emiliano. Da qui la decisione di andare in esilio politico seguendo ad esempio le orme nazionali di uno dei suoi principali sponsor romani, Alessandro Di Battista,
Informatico e professionista del settore dell’innovazione e della digitalizzazione, nell’estate del 2014 Mangano fu il candidato sindaco scelto a Bari dal M5S per contrastare l’ascesa di Antonio Decaro, arrivato poi vincitore al suo primo mandato a Palazzo di Città. E a quelle Comunali ai pentastellati non andò poi così male: nelle urne arrivarono ben 13mila preferenze che consentirono a Mangano e alla lista dell’allora leader Beppe Grillo di varcare la soglia del Consiglio comunale con due consiglieri eletti (risultato mai raggiunto prima in Puglia). E consacrando l’M5S come vero terzo polo.
Ma oggi di quei giorni restano solo ricordi sbiaditi. Mangano ha voltato pagina e ora con la sua lista, che contiene due simboli, “Marziani per la Puglia” e “NEXT Italia”, tenta la scalata alla Regione Puglia proponendosi come alternativa al centrodestra e al campo largo Pd-M5S.
Si definisce un «cacciatore di sprechi e di scandali» specie nelle società partecipate degli enti locali e nel suo programma elettorale propone una visione moderna e pragmatica della pubblica amministrazione. «Vogliamo – si legge nel suo manifesto politico – una Regione che funzioni, che sappia attrarre investimenti, garantire servizi efficienti, valorizzare le eccellenze culturali e produttive pugliesi e soprattutto una Regione più trasparente nella sua azione amministrativa»
E per questa avventura in solitaria – non ci sono big nazionali, sontuose campagne elettorali e partiti strutturati «perché noi siamo davvero marziani» sceglie tre parole chiave per la sua proposta politica: etica, competenza e responsabilità.
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19 novembre 2025
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