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La regina del rap Nicki Minaj all’Onu appoggia la linea di Trump sui cristiani perseguitati in Nigeria

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Messo da parte per una volta il suo stile esagerato, sensuale e tecnicolor, la regina del rap Nicki Minaj si è presentata sul palco vestita di nero, outfit sobrio adatto alla cornice diplomatica che l’ha vista insolitamente protagonista: «la migliore rapper donna di sempre», come l’ha incoronata la rivista Billboard, ha preso la parola ieri a Palazzo di Vetro a New York per appoggiare pubblicamente la linea di Trump sui cristiani perseguitati  in Nigeria. «In Nigeria i cristiani sono presi di mira (..) chiese bruciate, famiglie distrutte… semplicemente per via del modo in cui pregano» ha detto la voce della colonna sonora di Barbie, intervenendo a un panel dedicato alle violenze. 
La cantante ha ringraziato pubblicamente Trump per aver acceso un faro sulla questione dell’«intolleranza religiosa» e aver chiesto «un’azione urgente per difendere i cristiani in Nigeria», ha puntualizzato Minaj nel suo discorso. «Nessun gruppo dovrebbe mai essere perseguitato per la propria religione. E non dobbiamo condividere le stesse convinzioni per rispettarci a vicenda». 

All’inizio di questo mese Minaj aveva già elogiato Trump su X per aver condannato le violenze nel Paese africano. Per questo Donald l’ha voluta come relatrice. 

Il 3 novembre, il presidente americano aveva dichiarato di prendere in considerazione un’«azione militare» in Nigeria per fermare le violenze contro i cristiani e ha ordinato al Pentagono di prepararsi per un possibile intervento, accusando il governo locale di non proteggere i cristiani dagli attacchi jihadisti. Uscite che hanno allarmato il governo nigeriano. «Siamo scioccati che il presidente Trump stia meditando un’invasione del nostro Paese», aveva reagito il portavoce del presidente nigeriano Bola Tinubu, un musulmano sposato con una cristiana.

E’ risaputo che jihadisti e altri gruppi armati conducono attacchi che colpiscono le comunità, spesso  indipendentemente dalla fede, con molti conflitti legati a rivalità etniche e a dispute per la terra e l’acqua. I sequestri sono aumentati a prescindere dal credo perché è un business redditizio. Ieri  25 studentesse, alcune cristiane e altre musulmane, sono state rapite da una scuola nello stato di Kebbi, nel nord ovest della Nigeria. 

Dietro il quadro distorto e la retorica bellicosa di Trump si scorgono sia la volontà di una riaffermazione di influenza americana nella regione sia una risposta a pressioni elettorali interne che vedono nella difesa dei cristiani un tema sensibile per l’elettorato conservatore statunitense.

Ora Nicki Minaj non è nigeriana (è nata nei Cairabi, a Trinidad e Tobago), né è un’artista gospel. È una rapper laica che vive negli States e che in Nigeria è andata soltanto per  qualche concerto. Tuttavia si è prestata ad esporsi pubblicamente. Del resto aveva già fatto notizia in passato per aver condiviso fake news sui vaccini contro il Covid:  un’amica di suo cugino, aveva raccontato via social, è diventata impotente dopo essersi immunizzato. 

19 novembre 2025

19 novembre 2025

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