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Toscana, la patente ritirata a Cristina Manetti (fedelissima di Giani) diventa un caso politico: «Voleva eludere il traffico intenso»

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Una patente ritirata agita il Campo largo in Toscana. L’infrazione stradale di Cristina Manetti, braccio destro del governatore Giani, è infatti diventata un caso politico. La capo di gabinetto è stata fermata dagli agenti della Polstrada mentre con la sua 500, nei pressi di Firenze, guidava sulla corsia d’emergenza in autostrada «al fine di eludere la coda dovuta all’intenso traffico». «Mi gira la testa, stavo cercando un posto per fermarmi», ha provato a scusarsi Manetti. Ma gli agenti le hanno ritirato la patente, oltre a 430 euro di multa. È la mattina del 13 ottobre e sta per scattare lo scrutinio delle Regionali. Per Giani si prevede un bis trionfale. Forse Manetti teme di arrivare tardi? Lei spiega di «soffrire di pressione bassa» e chiede l’ambulanza, poi arrivata sul posto. 

Una giornata iniziata male e finita peggio. Perché mentre Giani festeggia il bis, con a fianco la segreteria del Pd Schlein, lei da una parte applaude, ma ha il cuore in gola. L’episodio rimane segreto per poco. Manetti è un profilo di rilievo: è l’assessore alla Cultura in pectore e coordinatrice della lista di Casa riformista. Il racconto (corredato da veleni) rimbalza di chat in chat. Prima a Firenze, poi fino al Nazareno. Nella sede del Pd, infatti, Giani dovrà discutere anche con Schlein dei delicati equilibri nel Campo largo per la formazione della giunta, che nella spartizione dei posti potrebbe essere condizionata anche da questa vicenda. Manetti, intanto, ha presentato ricorso contro il ritiro della patente.

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6 novembre 2025

6 novembre 2025

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