
Destiny Udogie — 22 anni, nato a Verona da genitori nigeriani, esordio in serie A a San Siro non ancora maggiorenne — la sera del 6 settembre si è visto puntare addosso una pistola a Cockfosters Parade, Barnet, quartiere nel nord di Londra. Il motivo? Un «no, grazie» al tentativo di un agente di ottenerne la procura, visto che le pretese economiche dell’uomo in questione erano state ritenute eccessive dal giovane terzino sinistro oggi al Tottenham e dalla sua famiglia. Un rifiuto che ha scatenato la reazione furiosa dello stesso procuratore, il cui nome non è stato reso noto (sappiamo che è inglese, che ha 31 anni e che si tratta di un ex calciatore costretto a ritirarsi per dei problemi cardiaci). Udogie, insomma, si è trovato al centro di un «gioco» più grande di lui, terminato con le manette intorno ai polsi dell’agente, arrestato con l’accusa di possesso di armi da fuoco con intento doloso, estorsione e guida senza patente. È stato rilasciato su cauzione, ma l’indagine sta proseguendo.
Chi è Udogie, dall’esordio a San Siro alla Premier League
Nell’estate del 2024, dopo 8 gol e 7 assist in 78 presenze, Udogie (che nel frattempo debutta anche in Nazionale) lascia la serie A per la Premier League, il campionato più ricco e seguito del mondo. Il Tottenham decide di investirci e nelle casse dell’Udinese vanno 25 milioni di euro. Nella prima stagione è subito protagonista, colleziona 33 partite da titolare e vince l’Europa League in finale contro il Manchester United. In questa sta tornando alla forma migliore dopo qualche problema di troppo al ginocchio. A inizio settembre le minacce e la grande paura. Il club gli offre massimo sostegno mentre lui si concentra sul campo, dove torna subito col West Ham e soprattutto col Burnley. Fa una grande partita: «Imprendibile», lo definisce il suo allenatore, Thomas Frank.
Il cambio procuratore e l’intrigo
Un portavoce del Tottenham ha dichiarato: «Stiamo fornendo supporto a Destiny e alla sua famiglia fin dall’incidente e continueremo a farlo. Dato che si tratta di una questione legale, non possiamo rilasciare ulteriori dichiarazioni». Udogie è stato inizialmente assistito dalla italiana Football Service Srl, che lo ha portato in Inghilterra. A una visibilità crescente corrisponde un interesse sempre più diffuso dei procuratori. Si fanno avanti in tanti, compreso il 31enne inglese che arriverà a minacciarlo con la pistola.
A metà ottobre — poco dopo il fattaccio — Udogie passa all’Elite Project Group Limited, società capitanata dal nigeriano Emeka Obasi, 39 anni, uno degli agenti più importanti nel mondo del calcio. La sua storia è strettamente legata a quella di Jadon Sancho, oggi in prestito all’Aston Villa ma un tempo uno dei talenti più in vista. Obasi lo segue sin da bambino, a 15 anni ne favorisce il passaggio dalle giovanili del Watford a quelle del Manchester City per 66mila sterline. Una trattativa precoce, che gli vale le accuse del quotidiano tedesco Der Spiegel, secondo cui i Citizens avrebbero versato illegalmente all’agente 200mila sterline di commissione (la Football Association e la Fifa vietano ai procuratori di rappresentare un giocatore prima che abbia compiuto 16 anni).
La vicenda si conclude il 3 novembre 2019, quando la FA dichiara di non aver trovato prove a sostegno dell’accusa. Due anni prima, dopo il trasferimento di Sancho al Borussia Dortmund per 20 milioni, a Londra nasce l’Elite Project Group Limited, di cui Obasi possiede prima il 75% delle azioni salvo poi diventarne il Ceo. Oggi l’agenzia è un punto di riferimento per i giovani talenti di origine anglo-africana e ha una grande influenza soprattutto in Nigeria, il Paese d’origine dei genitori di Udogie. Obasi è noto per le commissioni che, secondo alcuni, supererebbero il 10% del totale dell’accordo.
5 novembre 2025 ( modifica il 5 novembre 2025 | 19:49)
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