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Banca Generali, la spinta dopo l’ops di Mediobanca: masse oltre i 110 miliardi, sale l’utile nel trimestre

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La gelata dell’ops di Mediobanca si è sciolta e Banca Generali può guardare con più ottimismo anche al nuovo anno: riprende il reclutamento di professionisti del risparmio, crescono le masse a doppia cifra nei nove mesi, che toccano il nuovo massimo storico di 110,1 miliardi (+9% anno su anno) mentre l’utile netto consolidato si attesta a 314,6 milioni con quello del terzo trimestre che esplode di oltre il 15% a 114 milioni.

«La parentesi estiva (dell’offerta di Piazzetta Cuccia, ndr) non ha pesato sui conti – puntualizza il ceo Gian Maria Mossa – mentre l’avvicinamento di banchieri senior che si era paralizzato è ora ripreso, quindi è aumentato l’interesse nei nostri confronti». A riprova, sono entrati nella rete della banca – attraverso l’acquisizione dell’external asset manager Aequitum, come vuole la legge elvetica – tre professionisti provenienti ex-Credit Suisse con un portafoglio complessivo che sfiora gli 800 milioni: «Questo ci ha permesso di superare i 2 miliardi di masse in Svizzera, che era il nostro obiettivo per quest’anno». 

Punto di riferimento per gli imprenditori

L’equity non quotato in Italia cuba più di quello non quotato e vale 1,5 trilioni sulle famiglie italiane. «E noi in portafoglio contiamo quasi 4 mila imprenditori che cubano per oltre 160 miliardi di equity non quotato (quindi oltre il 10% del totale patrimoniale delle imprese) e abbiamo più di 600 banker che gestiscono oltre 50 milioni – puntualizza Mossa -. Abbiamo la fiducia degli imprenditori, la qualità dei banchieri e le competenze di Intermonte (rilevata tramite opa, ndr): è un mix eccezionale». Inoltre è già partita la partnership sull’insurbanking con Alleanza con l’apertura dei primi conti corrente, sono state proposte le prime polizze a contenuto finanziario: «Ora siamo in phase-in, ma credo che già nella seconda parte dell’anno saremo a regime». Quanto a Intermonte Banca Generali prevede che possa generare ricavi aggiuntivi compresi tra 10 e 15 milioni già nel 2026, su un totale di 38-48 milioni previsti al 2030, di fatto raddoppiando i ricavi rispetto ai valori di fine 2024. 

Commissioni in salita

Venendo ai conti del trimestre, il margine di intermediazione ha raggiunto i 249,9 milioni, mostrando un progresso del +9,1% su base annua, favorito dalla robusta crescita delle commissioni nette ricorrenti, pari a 134,8 4 milioni (+12,6% anno su anno), in scia all’aumento delle masse totali, e dalla buona tenuta del margine finanziario a 81,0 milioni (+1,5% anno su anno). «La stabilizzazione del margine di interesse la vediamo confermata anche per il prossimo anno ed è figlia della crescita dei depositi e della riduzione del margine di interesse. Siamo molto soddisfatti crescita a doppia cifra nel trimestre, proseguendo nel percorso che in un triennio ha visto aumentare i volumi di quasi il 40%». Banca Generali si avvia così a chiudere il 2025, nelle previsioni di Mossa, con una raccolta superiore ai 6 miliardi. A ottobre la raccolta netta è arrivata a 1,184 miliardi (424 milioni nel corrispondente mese dello scorso anno) che include l’arrivo dei tre banker svizzeri. «Siamo ottimisti sul business e sulla crescita di portafoglio e anche per il 2026 sulla ripresa di interesse da parte dei banchieri. Siamo invece più prudenti sull’allocazione dei risparmi, i mercati sono più “tirati” e attenti ad alcune componenti di rischio, non solo in ambito azionario, ma anche private market, debito per cui siamo attenti a lanciare iniziative di protezione per il cliente».

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5 novembre 2025

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