Home / Spettacoli / È morto Adrian Maben, regista dell’indimenticabile “Pink Floyd: Live at Pompeii”, «Ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura contemporanea»

È morto Adrian Maben, regista dell’indimenticabile “Pink Floyd: Live at Pompeii”, «Ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura contemporanea»

//?#

Sarà ricordato per sempre come l’uomo dietro la macchina da presa di “Pink Floyd: Live at Pompeii“, il leggendario film-concerto che ha immortalato Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright in uno degli scenari più suggestivi e famosi al mondo, ovvero l’Anfiteatro di Pompei. Ecco perché la notizia della scomparsa di Adrian Maben non poteva essere data che dallo stesso Parco Archeologico che, in una nota ufficiale, ha ricordato il legame profondo che il regista scozzese aveva con Pompei. Un legame che andava oltre il semplice set cinematografico e che nel 2015 gli fece ottenere la cittadinanza onoraria. «Il mondo della musica e del cinema piange la morte di Adrian Maben, la cui opera ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura contemporanea», si legge nel comunicato, in riferimento appunto al celebre documentario del 1972, girato fra le rovine dell’antica città vesuviana, con la band che si esibì senza pubblico, suonando brani come “Echoes“, “A Saucerful of Secrets” e “One of These Days”. 

Pubblicato nel 1974, il docufilm è tornato quest’anno nei cinema italiani, mentre l’album live completo “Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII” è stato pubblicato lo scorso 2 maggio, raccogliendo tutto il materiale che non era mai stato inserito interamente in un disco ufficiale. Come viene ricordato nella nota, nei corridoi dell’Anfiteatro è ospitata anche la mostra fotografica “Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben”, che racconta la storica band inglese attraverso le immagini del concerto e che venne inaugurata poco prima dello show che David Gilmour tenne nel Parco il 7 e 8 luglio 2016. Oltre all’iconico film-evento, Maben ha diretto documentari e lavori dedicati all’arte e alla musica, come “Monsieur René Magritte” e “Le Grand escalator”, dedicato al Centre Pompidou.

5 novembre 2025 ( modifica il 5 novembre 2025 | 16:35)

5 novembre 2025 ( modifica il 5 novembre 2025 | 16:35)

Fonte Originale