I ministri dell’Ambiente dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo sul taglio delle emissioni del 90% entro il 2040, lasciando invariato il target ma prevedendo una serie di elementi di flessibilità. L’intesa, nonostante le 24 di negoziati, è stata votata a maggioranza qualificata e non all’unanimità. Hanno votato contro Slovacchia, Ungheria e Polonia. Belgio e Bulgaria si sarebbero astenute, secondo quanto si apprende.
La presidenza danese
«Abbiamo mantenuto i nostri impegni, abbiamo concordato gli obiettivi per il 2040, tutti i contenuti della legge sul clima e un contributo nazionale determinato (Ndc), quindi ora abbiamo i tre pilastri che la presidenza si era prefissata di raggiungere prima di andare a Belém. Abbiamo i mandati, abbiamo la legge Ue sul clima che fissa un obiettivo vincolante al 90% per il 2040 e abbiamo un Ndc. Non posso che sperare che altri Paesi nel mondo aspirino a raggiungere il nostro livello di ambizione», ha dichiarato il ministro danese del clima, Lars Aagaard, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Ambiente a Bruxelles.
I termini dell’accordo
Per raggiungere l’accordo, è stato previsto che una quota del taglio delle emissioni possa essere raggiunta attraverso progetti in paesi terzi. La proposta della Commissione prevedeva che la quota fosse del 3%, i ministri, venendo incontro alla richiesta dell’Italia, hanno aumentato la percentuale al 5%. I ministri dell’Ambiente Ue hanno inoltre deciso di rinviare di un anno, dal 2027 al 2028, l’estensione del mercato del carbonio al trasporto su strada e al riscaldamento degli edifici, come chiedevano Ungheria e Polonia, ma questo non è bastato per convincere i due Paesi a votare a favore.
Pichetto Fratin: «Buon compromesso»
L’Italia ha approvato sia la legge clima che quella per i contributi nazionali in vista della Cop 30, è stato riconosciuto che «le istanze che portavamo avanti come Italia e come gruppo di Paesi uniti all’Italia erano rilevanti, importanti e equilibrate. È un buon compromesso», ha spiegato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Tra le posizioni espresse dall’Italia, Pichetto Fratin ha citato lo slittamento di un anno dell’Ets 2, il riconoscimento del ruolo dei biocarburanti, la disponibilità non solo a passare dal 3 al 5 per cento dei crediti di carbonio internazionali ma «anche di inserire poi in fase di revisione un ulteriore 5% da valere sui crediti domestici».
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5 novembre 2025
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