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Marsiglia-Atalanta: banco di prova per capire l’identità della squadra

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Primo aneddoto, legato a Marsiglia: pare che il Vélodrome sia uno dei pochi stadi nei quali in campo non si riesce a parlarsi (quindi a sentirsi), tanta è la bolgia scatenata sugli spalti. Secondo aneddoto, legato a De Zerbi: contro di lui (allenava il Palermo), nove anni fa, la prima Atalanta di Gasperini ha perso l’ultima partita (1-0 a Bergamo) prima della svolta col Crotone che poi ha portato alla nascita del ciclo più grande di sempre nella storia del club. Beh, mai avremmo pensato di andare da De Zerbi a giocarci un bel pezzo di futuro a inizio novembre. E mai avremmo pensato di tornare al Vélodrome, uno degli stadi più spettacolari e gloriosi del nostro percorso europeo (la semifinale di Europa League), con allenatore e squadra sotto osservazione. 

Non serve altro per spiegare l’importanza di questa sfida all’Olympique Marsiglia, non tanto per il risultato ma soprattutto per la prestazione. Perdere qui in Francia non sarebbe scandaloso, e comunque non comprometterebbe le possibilità di qualificazione: con altre quattro gare in programma, i margini di recupero ci sarebbero. Escluso il Chelsea, di certo più forte dell’Atalanta, le sfide a Eintracht Francoforte, Athletic Bilbao e Union Saint Gilloise sono alla portata dei nerazzurri. Il problema è capire l’identità e la dimensione di questa Atalanta. Perché è ben chiaro che giocare stasera a Marsiglia come domenica a Udine sarebbe un ulteriore (e molto preoccupante) segnale d’allarme. Conterà l’approccio alla gara, quindi: come il gruppo avrà recepito le indicazioni di mister Juric. 

Un altro tema è l’approccio agonistico alla partita. Siamo in Europa, l’intensità è pane quotidiano, se fai possesso palla a passo lento e con i passaggini all’indietro gli avversari ti sbranano. E l’OM è più forte dello Slavia Praga, che a Bergamo doveva sì perdere, ma con la sua aggressività ha creato diverse palle-gol. Insomma, se non combatti con le stesse armi di un Marsiglia spinto dalla sua gente, i problemi di certo si ingigantiranno. Sul piano tattico, infine, sarà interessante vedere come De Zerbi affronterà l’Atalanta: con la difesa a tre o a quattro. Perché a cascata cambierà il suo assetto offensivo: due ali oppure tre trequartisti dietro il centravanti. 

Quindi, i nerazzurri: mister Juric finora non ha mai rinunciato alla difesa a tre, e se gioca Bernasconi sappiamo che sarà lui il difensore aggiunto (su Greenwood)
. Ma potrebbe cambiare l’assetto offensivo: una cosa è il trequartista dietro due punte larghe, un’altra cosa schierare i tre attaccanti. Tra l’altro l’assenza di Brescianini, che sembrava candidato a un posto da titolare a centrocampo e ha dato forfait per un problema muscolare, complica ulteriormente le cose. Vedremo.


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5 novembre 2025

5 novembre 2025

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