Home / Economia / Bonus edilizio per ristrutturazione

Bonus edilizio per ristrutturazione

//?#

Ho una casa rustica in Friuli-Venezia Giulia in cui intendo completare i lavori di ristrutturazione già iniziati anni fa per poter affittare a lungo termine o affitti brevi per turisti . A quali bonus avrei diritto per poter procedere?

Martina

Con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cui alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), le spese sostenute nel corso dell’anno 2025 danno diritto a una detrazione IRPEF pari al 36%, fino a un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. Tale percentuale può essere elevata al 50% qualora le spese siano sostenute dai titolari di un diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento su un’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. L’attuale bozza della Legge di Bilancio 2026 conferma, per le spese sostenute nel 2026, le medesime aliquote previste per l’anno precedente. In alternativa, gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici – quali, a titolo esemplificativo, l’acquisto e la posa in opera di infissi, schermature solari o impianti di climatizzazione invernale alimentati da biomasse combustibili – rientrano nel perimetro applicativo dell’Ecobonus, disciplinato dall’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63. Anche tale agevolazione riconosce una detrazione del 36% delle spese sostenute, con limiti di spesa specifici per ciascuna tipologia di intervento, da ripartire anch’essa in dieci quote annuali di pari importo. Per entrambe le agevolazioni è necessario che i pagamenti siano effettuati tramite bonifico bancario o postale “parlante”, nel quale dovranno essere indicati la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto che esegue i lavori, nonché gli estremi della fattura di riferimento. Inoltre, dovranno essere curate, con l’assistenza di un professionista abilitato, tutte le comunicazioni agli enti competenti (CILA o SCIA, comunicazione preventiva all’ASL e trasmissione dei dati all’ENEA). Infine, qualora l’immobile oggetto di intervento sia ubicato in zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3, ai sensi dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003) e gli interventi siano finalizzati all’adeguamento, al miglioramento o alla ristrutturazione sismica, sarà possibile fruire del Sismabonus. In tale ipotesi, la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute per le abitazioni principali negli anni 2025 e 2026, ridotta al 36% per gli altri immobili.

Fonte Originale