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Best Workplaces for Senior 2025, da Cisco a Bristol-Myers Squibb: le 20 aziende italiane migliori per gli over 55

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Non bastano una scrivania ergonomica e qualche benefit aziendale a fare un buon posto dove lavorare dopo i 55 anni. A quell’età, il valore si misura in ascolto, riconoscimento, possibilità di incidere ancora. È con questo spirito che Great Place to Work Italia ha pubblicato la prima edizione del ranking Best Workplaces for Senior 2025, costruito sui pareri di 2.711 collaboratori over 55 e pensato per raccontare quali aziende, oggi in Italia, sanno davvero valorizzare l’esperienza.

Il podio

Sul gradino più alto si piazza Cisco, regina globale delle tecnologie per la collaborazione digitale: una cultura che non parla solo di reti intelligenti, ma di persone che continuano a crescere insieme all’innovazione. Bristol-Myers Squibb conquista la seconda posizione, premiata per una visione che alla scoperta scientifica affianca l’attenzione al fattore umano. Chiude il podio Servier Italia, dove innovazione e benessere interno corrono paralleli.

La top 20

Il resto della classifica è una fotografia precisa di un Paese che, quando vuole, sa riconoscere il valore della seniority:
4) Fenix Pharma
5) Allianz Technology
6) Vianova
7) AbbVie
8) Micron Technology
9) Wide Group
10) TIMAC AGRO
11) Galileo Life
12) REHAU
13) DHL
14) Arthur D. Little
15) TP
16) Experian
17) TD SYNNEX
18) Gruppo Sapio
19) Biogen
20) Assimoco

Nelle migliori 20 organizzazioni premiate, i lavoratori over 55 rappresentano, in media, più di un quinto (21%) della popolazione aziendale, un dato che conferma la loro presenza strutturale e trasversale. Il ranking mostra una distribuzione equilibrata anche rispetto alla dimensione delle organizzazioni eccellenti con 4 aziende super large con oltre 1.000 collaboratori, 2 large (tra 500 e 999 collaboratori), 8 medium large (tra 150 e 499 collaboratori) e 6 medium small (tra 50 e 149 collaboratori). Anche la varietà settoriale è ampia: il 25% delle organizzazioni Best Workplaces for Senior appartiene al comparto biotecnologia e prodotti farmaceutici, il 15% all’IT e alla manifattura & produzione; seguono servizi finanziari & assicurativi e i servizi professionali (10%) mentre chiudono i settori più rappresentati agricoltura, assistenza sanitaria, retail, telecomunicazioni e trasporti (5%). Questi dati indicano che l’attenzione al benessere dei senior non è appannaggio di un solo settore, ma riflette un interesse crescente e trasversale da parte delle organizzazioni nel garantire condizioni di lavoro di qualità e valorizzazione strategica delle competenze.

Come emerge da un report della Commissione Europea, negli ultimi venticinque anni, la quota di persone sopra i 65 anni in Italia è passata dal 16% del 2002 al 24% del 2022, e le proiezioni indicano che, entro il 2050, raggiungerà il 35%, ovvero tra 25 anni più di un italiano su tre avrà più di 65 anni. Parallelamente, la popolazione in età lavorativa è destinata a ridursi sensibilmente nel prossimo quarto di secolo, con carriere più lunghe e una forza lavoro sempre più matura. Un quadro che trova riscontro anche nei più recenti dati diffusi dall’Istat, secondo cui, in Italia, l’occupazione tra gli over 50 continua a crescere: a settembre 2025, infatti, gli occupati in questa fascia d’età sono risultati pari a 10 milioni e 275mila, in aumento di 24 mila unità (+0,2%) rispetto ad agosto 2025 e del +5,1% nel confronto con il mese di settembre 2024. Un segnale chiaro che la presenza dei lavoratori senior nel tessuto produttivo italiano non solo è stabile, ma in costante espansione, a conferma del loro ruolo sempre più centrale nel mercato del lavoro.

Nei Best Workplaces for Senior il Trust Index, l’indice di fiducia medio dei collaboratori, raggiunge l’88%, un dato superiore del +10% rispetto al 78% fatto registrare dalle aziende certificate come Great Place to Work ma non ancora entrate in classifica. Divario che si amplia ancora di più, arrivando al +30%, nel confronto con il dato delle aziende non certificate (58%), realtà che hanno scelto di avviare un percorso con Great Place to Work, pur non raggiungendo ancora i requisiti per la certificazione, arrivando addirittura ad un differenziale del +46% nel raffronto con la norma dei senior (42%), che rappresenta la condizione media del lavoro in Italia, rilevata tra gli over 55 grazie allo European Workforce Study, un’indagine condotta su oltre 25mila lavoratori italiani fuori dal network Great Place to Work. Nelle aziende best, quindi, i livelli di fiducia e soddisfazione superano nettamente quelli delle altre categorie, delineando quindi un profilo distintivo e coerente.

Imparzialità nel trattamento indipendentemente dall’origine etnica e dal sesso (97% e 95%), sentirsi benvenuti al momento dell’assunzione (97%), possibilità di potersi assentare dal lavoro quando un collaboratore pensa di averne bisogno (95%) sono tutti indicatori che riflettono un clima organizzativo percepito come sicuro, inclusivo e affidabile da parte dei collaboratori senior. 

«La prima edizione del ranking Best Workplaces for Senior nasce da un’urgenza demografica e organizzativa. In un Paese come l’Italia in cui, nei prossimi anni, la popolazione attiva over 55 crescerà in modo significativo, la capacità delle aziende di valorizzare questa fascia di collaboratori diventerà sempre più un fattore di competitività strategico», dichiara Alessandro Zollo, ceo di Great Place to Work Italia. Questa trasformazione impone alle organizzazioni, e in particolare alle funzioni HR, un cambio di paradigma. Un tempo, un over 55 era considerato vicino all’uscita dal mercato del lavoro mentre oggi, e sempre più lo sarà nei prossimi decenni, si tratta invece di persone pienamente attive, con competenze consolidate, ruoli chiave e ancora molti anni di contributo professionale davanti a sé. La sfida, per le organizzazioni, è quindi quella di creare condizioni e politiche aziendali in grado di valorizzare l’esperienza dei lavoratori Senior, garantendo ambienti inclusivi e stimolanti, percorsi di crescita e apprendimento, capacità di coaching e trasferimento di network e skill consolidate oltre a modelli di leadership e cultura organizzativa in grado di integrare efficacemente generazioni diverse».

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5 novembre 2025

5 novembre 2025

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