
Il «fenomeno Mamdani» è legato alla promessa di abbassare il costo della vita a New York, che non solo i poveri ma anche la classe media non riesce a più a sostenere. Tra le promesse elettorali ormai celebri del nuovo sindaco di New York ci sono: congelamento degli affitti per 2 milioni di newyorkesi, supermarket comunali e meno costosi, assistenza all’infanzia gratuita fino ai 5 anni, autobus gratis, salario minimo a 30 dollari all’ora entro il 2030.
Mamdani ha 34 anni, è nato a Kampala, in Uganda, si è trasferito a New York a 7 anni ed è quindi cittadino naturalizzato americano: non potrà mai diventare presidente. È il primo sindaco musulmano di New York ed è un socialista democratico. La destra adora una frase di sua madre, la famosa regista indiana Mira Nair, che disse nel 2013 all’Hindustan Times che Zohran non era «per niente americano». Ma ai suoi elettori non importa. Mamdani ha postato video in urdu, in arabo, in spagnolo. Ha conosciuto sua moglie, l’artista 27enne di origini siriane Rama Duwaji, su una app per appuntamenti.
Il suo successo è anche il risultato del rigetto del partito democratico tradizionale, visto come espressione dello status quo. Mamdani ha iniziato a fare campagna nel Bronx e nel Queens un anno fa. Sconosciuto rappresentante di Astoria nell’assemblea dello stato di New York, nella sua pagina web raccontava di aver provato il mondo dei film, del rap, della scrittura, prima di interessarsi alla politica, occupandosi della crisi degli alloggi. Domandava alla gente: perché avete votato per Trump? O perché non avete votato affatto? Perché non credete più nel partito democratico? Quali sono per voi i temi cruciali? Le risposte, riprese in video e diffuse online, illustravano la frustrazione per il sistema politico, la rabbia per l’invasione israeliana a Gaza, la disperazione per il costo della vita. Su questi temi è nato un movimento: centomila persone, soprattutto giovani, hanno bussato a 3 milioni di porte.
Dopo la vittoria nelle primarie lo scorso giugno, Mamdani ha lanciato ponti e segnali di pragmatismo ai democratici moderati. Ieri su Morning Joe, programma di Msnbc, ha detto a chi lo considera troppo inesperto che l’età gli dà «senso di possibilità e umiltà. Per troppo tempo la leadership è stata presentata come sapere tutto: un leader deve dare potere alle persone giuste». Ed è tornato a prendere le distanze dai tweet del 2020 in cui voleva togliere i fondi alla polizia. Ma all’accusa da parte di Trump di essere comunista, Mamdani ha risposto che anche il presidente ha vinto promettendo di abbassare il costo della vita, «ma ha fallito».
È stato ad Astoria, nel bar yemenita Qahwah House vicino al suo appartamento con l’affitto «congelato» a 2.300 dollari, davanti a una tazza di cremoso e speziato «mofawar» che Mamdani ha deciso di candidarsi con i Socialisti democratici d’America, organizzazione cui si era unito ispirato da Bernie Sanders nel 2016. Era già membro del club dei democratici musulmani di New York. La sua identità politica è stata plasmata innanzitutto dall’attivismo pro-palestinese che risale alle superiori alla Bronx Science, dove dibatteva con un compagno pro-Israele su Facebook, e al Bowdoin College, dove si è laureato in Studi africani e ha fondato una sezione di Students for Justice in Palestine. Fino al giorno del voto in tv ha ribadito il suo appoggio al movimento «Bds» per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele, pur aggiungendo che le sue sono critiche «a un governo, non a un popolo o a una fede».
Trump ha criticato gli ebrei che lo appoggiano definendoli «odiatori» di altri ebrei. Il presidente e Elon Musk hanno invitato a votare per Cuomo. In chiusura della sua campagna, Mamdani ha diffuso un video in cui esalta due politici italoamericani di New York: il sindaco Fiorello La Guardia e un suo protetto, il meno noto rappresentante di Harlem al Congresso Vito Marcantonio, che si definiva socialista. «Molti scartano la nostra visione per il futuro come impossibile. Dico loro: basta guardare al passato come prova che si può plasmare il futuro».
5 novembre 2025
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