
Sono stati tanti gli infortuni in carriera di Diego Perotti, che in Italia ha indossato le maglie di Genoa (45 presenze e cinque gol), Roma (138 presenze, 32 reti) e Salernitana (11 presenze). I molti k.o. fisici hanno frenato in parte la carriera dell’ex attaccante, comunque molto amato sia dai tifosi dei Grifoni sia da quelli giallorossi.
Ne ha parlato lo stesso argentino al podcast Calcio selvaggio su YouTube. «Io non posso lamentarmi perché so che ho fatto di tutto per non farmi male. Ho fatto quello che potevo con il fisico che mi è stato dato», le parole del 37enne che, dopo aver annunciato il ritiro nell’autunno 2024, ha provato comunque a inseguire il pallone con il Vesta Calcio, in Prima Categoria a Roma. Ripensando, però, ai fasti della serie A e della Nazionale, aggiunge: «Ho fatto il massimo, ho avuto periodi molto negativi, sono riuscito a giocare in squadre importanti. Inoltre, sono caduto, mi sono rialzato e ho avuto una carriera con molti alti e bassi. Certo, non sono contento. Credo che potessi dare molto di più».
Perotti non sa spiegare il motivo dei tanti infortuni, ma ha rivelato una problematica che lo affligge ancora oggi: «Una delle poche cose che non sono mai riuscito a risolvere, neanche adesso che ho smesso di giocare a calcio, è dormire. Se dormire poco mi ha provocato infortuni? Non riuscivo a prendere sonno perché la mia testa va talmente a 2000 da non riuscire a riposare — ha continuato Perotti —. Sono uno che dorme pochissimo. Dormivo poco quando giocavo, dormo poco anche adesso che ho smesso. E forse se il mio corpo fosse riuscito a riposare sei-sette ore di fila, avrei avuto un recupero a livello muscolare. Forse sarebbe andata diversamente».
Infine, Perotti ha anche parlato di come cercava di combattere l’insonnia: «Prendevo una pillola per dormire tutte le sere prima della partita così da riposare. Ma poi in settimana provavo qualsiasi cosa, anche la meditazione. Facevo di tutto per non farmi male. Ho cambiato diversi dottori, ho fatto diversi trattamenti dalla scienza alla non scienza. Sono intervenuto anche nell’alimentazione — ha concluso Perotti —, ma purtroppo non sono riuscito a trovare una soluzione».
4 novembre 2025
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