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Scontro sul diario scolastico con le mucche che si ribellano agli allevatori. Il caso finisce in Parlamento

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Il racconto di una bambina di 12 anni di Baveno, paese crocevia tra la val Formazza e la val Devero, due tra le valli più remote (e anche per questo tra le più belle) dell’Ossola, diventa un caso politico nazionale. La storia del suo gatto blogger che intervista gli animali della fattoria, raccogliendo i loro malumori per come vengono trattati e sfruttati dai loro allevatori, ha già diviso la comunità locale e ora approda in Parlamento con un’interrogazione di tre deputati della Lega. Contro la pubblicazione si sono schierati anche tre assessori della giunta regionale del Piemonte, esponenti di Fratelli d’Italia. 

A creare tanto scalpore è il fatto che quel testo – accompagnato da illustrazioni che mostrano mucche e vitelli schierati in un prato come manifestanti che reggono cartelli con le scritte «Non sfruttateci» «No allevamenti intensivi» «Viva i vegetali» -, è stato pubblicato sul «Diario amico», un prodotto editoriale distribuito in 7 mila copie nelle scuole di tutta la provincia del Verbano Cusio Ossola e curato da diversi soggetti istituzionali, tra cui anche l’Ufficio Scolastico IX, emanazione del ministero dell’Istruzione. Di qui la scelta di portare il caso direttamente in Aula a Montecitorio, con una interrogazione rivolta proprio al ministro. 

Nel racconto una mucca si lamenta in maniera piuttosto esplicita con il gatto intervistatore, puntando il dito, o meglio la zampa, contro i suoi allevatori: «Mi fanno partorire per poi sfruttarmi e mettere il latte in vendita. È veramente brutto, da tutti quei soldi che ricavano io ci guadagno solo del cibo. Sono davvero dei ladri. Io sono stufa». Un altro passaggio contestato è quello in cui un gufo spiega che quegli «ignorantoni cafoni degli umani dovrebbero produrre meno latticini, così che le mucche possano riposarsi di più, e bere più latte vegetale». 

Il libricino è arrivato ovviamente anche ai figli di agricoltori i cui genitori non hanno gradito le accuse e si sono lamentati prima con le insegnanti e i presidi e poi pubblicamente. La questione è stata rilanciata dall’associazione Tutela Rurale che se la prende non ovviamente con la bambina ma con i curatori del libro e con l’editore che non hanno apportato modifiche ad un testo ritenuto diffamatorio. 

Al di là dei termini utilizzati, viene poi evidenziato come quella storia, a cui se ne aggiunge un’altra di un lupo erbivoro che non mangia altri esseri viventi, non tenga conto della realtà economica e socio-culturale del territorio, dove sono ancora presenti molte attività agricole e dove si allevano animali sia per la produzione di latte e formaggi sia per quella di carne. L’accusa è quella di voler far passare, attraverso il Diario, un messaggio accusatorio nei confronti delle attività rurali e, al tempo stesso, un sostegno alle posizioni animaliste e a quelle del mondo vegano e vegetariano. Il tutto all’interno della scuola e con l’imprimatur, di fatto, degli stessi dirigenti scolastici provinciali. Sul fronte opposto molte associazioni animaliste si sono schierate in difesa del Diario Amico, considerando quello che emerge dal racconto un messaggio di «empatia», chiedendo che non venga ritirato perché quello che accade negli allevamenti intensivi non può essere negato. Sullo sfondo c’è anche il fatto che il ritiro verrebbe visto come un atto di censura alla libertà di espressione di una bambina di 12 anni. 

La disputa sta assumendo contorni più nazionali e i due fronti combattono anche mediante raccolta di firme certificate con due diverse petizioni sulla piattaforma change.org. La prima è stata presentata  da Ilaria Dresco, uno dei genitori che non hanno gradito la pubblicazione, ed è sostenuta da tutto il fronte che vorrebbe il ritiro della pubblicazione (il titolo è proprio «Richiesta di ritiro del Diario Amico»), e che nel momento in cui questo articolo viene pubblicato ha raccolto 1.114 firme. Una seconda petizione di segno diametralmente opposto («Pieno sostegno a Diario Amico: no al suo ritiro») è stata invece promossa dall’attivista animalista e blogger Carmen Luciano, che di firme è arrivata a metterne insieme 13.558

Intanto l’Ufficio scolastico provinciale ha organizzato per il 5 novembre un incontro istituzionale «con l’obiettivo di favorire un chiarimento sereno e costruttivo tra le parti e trovare una soluzione condivisa e sostenibile nel rispetto delle diverse sensibilità e del valore educativo e culturale che da sempre contraddistingue l’iniziativa del Diario Amico». All’incontro saranno presenti, oltre ai dirigenti scolastici, anche il presidente della Provincia, Alessandro Lana, e i rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo agricolo. Il tavolo, spiega una nota dell’ufficio scolastico «vuole essere un momento di dialogo e confronto tra scuola e territorio in sinergia con le realtà produttive locali tra cui quelle legate all’allevamento e alla tutela dell’ambiente montano».

2 novembre 2025

2 novembre 2025

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