Ad appena 15 anni aveva folgorato Luchino Visconti che l’aveva scelto per interpretare Tadzio nel suo capolavoro «Morte a Venezia», tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Mann. È morto a 70 anni Björn Andrésen, attore e musicista svedese che nel 1971 era entrato nell’immaginario cinematografico per il volto angelico ed efebico nel film di Visconti: alla prima del film, il regista l’aveva definito «il ragazzo più bello del mondo», ma quel ruolo per cui passò alla storia diventò presto una condanna.
Andrésen, le cui cause del decesso non sono state divulgate, era nato a Stoccolma il 26 gennaio 1955 e dopo aver interpretato il bellissimo ragazzo polacco del quale diviene ossessionato il protagonista più anziano del film, raccontò spesso quanto quell’esperienza fosse stata traumatica: «Mi sentivo come un animale esotico in gabbia», disse nel 2003 al Guardian.
In un’intervista più recente aggiunse parole dure verso Visconti, accusandolo di non essersi curato dei suoi sentimenti e di averlo esposto troppo presto a un mondo adulto e spietato. Desideroso di smentire le voci sulla sua presunta omosessualità e di scrollarsi di dosso l’immagine di «bel ragazzo», Andrésen evitò per il resto della sua vita ruoli omosessuali o parti che riteneva puntassero esclusivamente sul suo aspetto fisico. Si indignò inoltre quando la scrittrice femminista Germaine Greer utilizzò una sua fotografia per la copertina del libro «Il ragazzo» (2003), senza averne richiesto il permesso.
La sua storia è stata raccontata nel docufilm «Il ragazzo più bello del mondo» nel 2021: a prendervi parte, ripercorrendo la sua vita, è Andrésen stesso, capellone, barbuto, afflitto da molte disgrazie fra cui la morte di uno dei due figli, lontanissimo dall’immagine del ragazzino 15enne.
27 ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
