
Una paziente parkinsoniana suona il clarinetto durante stimolazione cerebrale profonda.
Denise Bacon, 65 anni, logopedista in pensione di Crowborough, East Sussex, ha suonato il clarinetto mentre si sottoponeva a una stimolazione cerebrale profonda al King’s College Hospital di Londra per contrastare i sintomi del morbo di Parkinson, che le impedivano di muoversi con agilità e suonare il suo strumento preferito.
L’intervento, durato quattro ore, ha visto il professor Keyoumars Ashkan impiantare elettrodi nel cervello di Denise attraverso piccoli fori nel cranio, collegati a un generatore di impulsi simile a un pacemaker. Durante la procedura, Denise è rimasta sveglia e ha potuto suonare il clarinetto, mostrando immediati miglioramenti nella mobilità delle dita e nella capacità motoria.
Il professor Ashkan ha spiegato che la stimolazione cerebrale profonda è una tecnica consolidata per migliorare i disturbi del movimento resistenti ai farmaci. La paziente ha scelto un generatore ricaricabile impiantato nel torace, che monitora e regola automaticamente la stimolazione cerebrale, garantendo risultati a lungo termine.
Denise ha dichiarato: «La stimolazione ha subito migliorato il movimento della mia mano destra e la capacità di suonare il clarinetto. Ora sto già tornando a camminare meglio e non vedo l’ora di tornare in piscina e a ballare».
21 ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
21 ottobre 2025
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