
A testa alta. L’Hcb dice addio alla Champions League, a causa della sconfitta cocente per 3-2 giunta all’overtime alla Coop Norrbotten Arena. In Svezia, nella trasferta più a nord mai affrontata dalla società di via Galvani, i Foxes cedono solamente al supplementare al colosso Lulea. Nonostante le pesanti defezioni nel reparto arretrato e la stanchezza provocata dalla quarta gara nel giro di una settimana, i biancorossi hanno messo in scena una prestazione di gran valore, recuperando dallo 0-2 e portando la sfida sul 2-2. Alla fine, a fare la differenza è stata la marcatura di Bromé nell’appendice del match.
Ciò non toglie nulla al buonissimo percorso mostrato dai bolzanini di fronte ai colossi dell’Europa. Non bastano i sei punti accumulati in sei incontri per superare la regular season e accedere alla Top 16. Ma gli altoatesini hanno lottato con onore e acquisito la consapevolezza di poter competere con chiunque. A Lulea, Harvey rientra come starting goalie, mentre i Foxes devono convivere con l’emergenza in difesa. Sono assenti gli infortunati Samuelsson e Di Perna, in più Barberio è squalificato. Senza tre terzini, coach Kleinendorst è obbligato a spostare Misley dall’attacco alla retroguardia.
Al tramonto della prima frazione, ecco l’episodio che sblocca la sfida: incomprensione in uscita difensiva tra Valentine e McClure, Bromé recupera il disco e coglie il palo da pochi passi, sulla ribattuta Koivistoinen deposita l’1-0. Nel drittel centrale i bolzanini sono granitici in penalty killing.
Poi Frank e soci godono di un powerplay, con una doppia superiorità numerica e Gazley coglie la traversa con uno «one-timer». È un rimpianto per i Foxes. Inoltre, Lassinantti è prodigioso e compie una parata insensata sul tap-in di Schneider. Sul capovolgimento di fronte gli ospiti incassano il raddoppio. È un gol fotocopia a quello precedente: errore in liberazione di zona di Gildon, Koivistoinen fiuta l’opportunità e da distanza ravvicinata scrive la doppietta con una carambola fortunata.
L’Hcb non merita lo 0-2 e, di rabbia, riapre le danze. Nuovo powerplay, questa volta ottimamente capitalizzato: Digiacinto innesca Bradley, che con una frustata dall’angolo gonfia la rete. Comincia l’ultimo periodo e la gara è in bilico. Gli animi si scaldano e non mancano gli scontri fisici. Harvey è gigantesco ad abbassare la saracinesca su Hedqvist. I biancorossi hanno gli ultimi minuti per cercare il pareggio. Con l’attaccante extra sul ghiaccio, ecco la fiammata bolzanina: Gersich si inventa una piroetta e costringe Lassinantti al tuffo, sul rebound Schneider è chirurgico a togliere le ragnatele dal sette.
Con le unghie e con i denti i Foxes strappano il 2-2 e vanno all’overtime, dove il Lulea piazza a bruciapelo il gol decisivo con Bromé, lasciato troppo solo e abile a trafiggere Harvey. È 3-2 per gli svedesi, ma il Bolzano deve ritenersi orgoglioso di una partita tutta cuore, in cui non ha mai avuto intenzione di mollare l’osso. L’avventura in Champions è conclusa, però il Bolzano può guardare con tanta fiducia al futuro.
14 ottobre 2025
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