
Non sarà un assist ufficiale, ma la lettera con cui l’Unione europea ha messo nel mirino gli affidamenti delle concessioni autostradali, indicando nella gara lo strumento principale, con riferimento diretto ad A22 e più indiretto a Brescia-Padova, è risuonata anche in casa A4 Holding. «Come giudichiamo il peso di quella lettera? Per noi è rilevante. Il contraltare sono dichiarazioni al momento solo politiche: se stiamo ai fatti, è più pesante un documento ufficiale». Così Bruno Chiari, amministratore delegato della società controllata dalla spagnola Abertis – e a sua volta dalla Edizione dei Benetton – che gestisce la Brescia-Padova.
La missiva inviata da Bruxelles al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nasce proprio dai nodi della concessione di A22, ma anche di Brescia-Padova. Nel primo caso c’è una gara intorno a una finanza di progetto da 10 miliardi di investimenti, con diritto di prelazione finale per la società uscente Autobrennero che l’ha proposta. Per Brescia-Padova c’è il progetto spinto da Regione e ministero delle Infrastrutture per l’affidamento In House, saltando la gara, con l’autostrada tra Brescia e Padova che dal 2027, dopo la scadenza della concessione ad Abertis, passerebbe a Cav, la società a metà tra Regione e Anas che controlla Passante di Mestre e A57.
«Se cercheremo di far pesare la lettera dell’Europa? Non possiamo agire sulla politica, ma chiaramente facciamo il tifo perché questa lettera sia ascoltata: non è un segreto, noi vorremmo la gara sulla Brescia-Padova perché eventualmente parteciperemmo anche noi». Parole di Chiari, ieri a Verona, in occasione di un incontro organizzato da Confindustria nella sede di A4 per parlare dei lavori sul casello autostradale di Verona Sud, intervento da 117 milioni per sgravare la zona dal traffico, con i lavori che dovrebbero iniziare entro il 2026.
A margine dell’incontro, Chiari ha parlato sia di Brescia-Padova che di A22, di cui è tra i soci privati, con il 4,2%. Spiegando, in primis, che «a nostra domanda schietta sul ruolo futuro di A4 Holding nella Brescia-Padova, circa un mese fa, il ministero ha risposto di essere in attesa di decisioni politiche». Decisioni politiche che, in tempi di campagna elettorale per la Regione, paiono indirizzate anche dalle recenti dichiarazioni del presidente uscente della Regione, Luca Zaia, all’assemblea degli industriali di Verona e Vicenza: «Penso che questo territorio sia maturo per dar vita a una holding veneta delle infrastrutture». Su questo c’è il precedente dell’affidamento In House della Venezia-Trieste: «Ma Autovie Venete era già una società a controllo pubblico, fatta diventare In House – dice Chiari -. Brescia-Padova è quasi interamente privata. Si tratta di capire anche lo strumento per farla diventare In House».
Quanto all’A22, A4 Holding parteciperà alla gara: «Penso di sì, anche se la decisione non è definitiva. Ma la stiamo guardando attentamente – così Chiari –. Riteniamo di avere un know how adeguato, non tanto come Autostrada Brescia-Padova, quanto come Abertis, che gestisce 12 mila chilometri di autostrade ed è uno dei principali operatori internazionali».
Si parla della citata gara sulla finanza di progetto proposta da Autobrennero, con diritto di prelazione finale per quest’ultima, aspetti per cui l’Europa ha chiamato in causa i «principi di trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione», ritenendo che la formula scelta «lasci uno spazio troppo ampio alla discrezionalità dell’amministrazione aggiudicatrice».
Dopo tre rinvii, il bando A22 è stato sospeso fino al 30 novembre, in attesa della decisiva sentenza della Corte di giustizia europea sul diritto di prelazione. «La gara è congelata ma l’Europa ha già detto che quel diritto andrebbe tolto. La gara cambierebbe completamente con o senza diritto di prelazione, questo è evidente». Concetto anch’essi espressi da Chiari, ieri, durante la presentazione dei lavori su Verona, con sullo sfondo la scadenza della concessione della Brescia-Padova a fine 2026. Rimarrebbe aperto il tema quarta corsia, «un’opera indispensabile come sottolineato anche dagli industriali – ha sostenuto Chiari -. Noi ne siamo ultraconvinti».
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14 ottobre 2025
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