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Anche la pietra diventa virtuale: la cover de «la Lettura» è da collezione

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«non riesco a concepire la scultura come un atto creativo, la vedo piuttosto come un atto collaborativo, un corpo a corpo tra due pezzi di mondo, tra me e una pietra. Io sono soltanto l’ultimo degli agenti di questa trasformazione, al pari degli agenti atmosferici». La collezione digitale delle copertine de «la Lettura» si arricchisce di una nuova opera, la ventesima; dove la materia della pietra incontra la dimensione sospesa del virtuale. Si tratta di Sezione Aurea 35 di Mattia Bosco (Milano, 1976) realizzata per «la Lettura» #724 del 12 ottobre, dove la mano dello scultore accarezza la ferita dorata della pietra.

Domani «la Lettura» #724 torna in edicola in un’edizione speciale dalla ricaduta digitale: un pezzo da collezione certificato in Nft. Per un mese sarà possibile acquistare al costo di 10 euro il supplemento cartaceo (completo di tutti i suoi contenuti) con la cover contrassegnata dalla dicitura «edizione speciale da collezione». Alla cover è applicato un QR code che darà accesso alla versione digitale dell’opera accompagnata da un certificato di autenticità grazie alla tecnologia blockchain.

Raccoglitore della galleria digitale è l’app per smartphone «Corriere Art Collaction»: qui una volta inquadrato il Qr code e inserito il codice univoco, si ottiene l’opera digitale da collezione. La copertina digitale è inoltre accompagnata da un video in cui Mattia Bosco — che lavora tra Milano e la Val d’Ossola — mostra come nascono le sue opere. «Il mio lavoro inizia sempre nella cave, dove ai margini vengono ammassate montagne di detriti, pietre di scarto, tra le quali scelgo quelle per me significative; quelle che per me hanno una forma particolare». Segue la fase dell’estrazione «da questi grovigli di pietre»: «Per fare questo chiamo un ruspista che con la benna della ruspa prende le pietre. Sembra quasi un dinosauro che cerca di raccogliere un fiore senza danneggiarlo».

Trasportata la pietra nel laboratorio, «avviene il primo vero gesto di scultura», ovvero «il taglio che darà la base alla pietra, facendole perdere l’orizzontalità e conquistare la posizione eretta raggiunta dalla specie umana in milioni di anni di evoluzione». Si tratta proprio di «un salto evolutivo», spiega Mattia Bosco nel video: «Quando è in piedi, la pietra è immediatamente antropologica senza essere antropomorfa».

L’artista inizia a girare attorno alla pietra: «È qualcosa di molto più antico di me, che mi precede e sicuramente mi oltrepasserà». La osserva, la interroga: «Decido quale sarà il primo punto su cui interverrò. È come se avesse mille strade aperte… Scegliere quale sarà la sua voce è un gesto delicato, una grande responsabilità. È come se le mie decisioni diventassero le decisioni della pietra: piuttosto che il creatore di un’opera sono l’acceleratore di un processo di trasformazione iniziato molto prima di me». La pietra informe lascia emergere la sua anima, a cui l’artista applica anche foglie d’oro zecchino. E in «Corriere Art Collection» diventa virtuale.

L’opera di Mattia Bosco si unisce alla collezione a cui si può accedere anche dal sito artcollection.corriere.it. Ad avviare la raccolta è stata l’opera di Franco Mussida realizzata per «la Lettura» #626 del 26 novembre 2023: un diapason che intercetta lo spirito del tempo, accompagnato, nella versione digitale, da un brano registrato dal musicista per l’occasione.

L’opera di Mussida è stata preceduta da due copertine speciali trasformate in Nft, la numero 8 firmata da Emilio Isgrò e la numero 540 di Diango Hernández. Sono arrivate poi le opere di Andrea Bonaceto, Jesse Draxler, Antonella Benanzato, Monica Silva, Paolo Manazza, Kevin Abosch, Nicola Crocetti, Ahmet Günestekin, Christoph Radl… Tra i tanti artisti che hanno dato alle loro opere realizzate per «la Lettura» una seconda vita digitale.

13 ottobre 2025 (modifica il 13 ottobre 2025 | 18:09)

13 ottobre 2025 (modifica il 13 ottobre 2025 | 18:09)

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