Home / Spettacoli / Aldo Cazzullo torna con «Una giornata particolare»: «Dalla caduta del Duce al Vajont, la storia parla sempre di noi»

Aldo Cazzullo torna con «Una giornata particolare»: «Dalla caduta del Duce al Vajont, la storia parla sempre di noi»

//?#

«La storia parla di noi anche quando parla di secoli lontani, ci riguarda, ci appartiene: de te fabula narratur, la storia parla delle nostre radici, del nostro passato e della nostra identità». Aldo Cazzullo da mercoledì riprende il racconto di «Una giornata particolare» (su La7 alle 21.15) con dodici nuove storie, dodici personaggi che hanno segnato e cambiato la storia, che hanno avuto un riverbero sulle vite di tutti noi.

La prima puntata è dedicata al 25 luglio, alla caduta di Mussolini: «Sul fascismo non tutti gli italiani hanno le idee chiare — spiega Cazzullo —. Noi non ci stancheremo mai di raccontare la vera storia del fascismo, non la versione edulcorata che dimentica, tra le tante cose, le fucilazioni dei gerarchi fascisti condannati perché favorevoli alla caduta del Duce».
Il salto indietro nel tempo va a più di duemila anni fa tra Alessandria d’Egitto e le piramidi, tra Luxor e le tombe dei faraoni. Cleopatra, donna antica e modernissima. «Una donna che tiene in scacco gli uomini, prima Cesare, poi Marco Antonio. Affascinante e colta, conosceva tutte le lingue del Mediterraneo, sapeva leggere anche i geroglifici». Fino al tragico epilogo, una costante che si ripete: «Le vite di tutti questi grandi personaggi finiscono quasi sempre con una sconfitta».

Il racconto è un viaggio avanti e indietro nel tempo, tocca le barricate della Repubblica Romana — dove Mazzini e Garibaldi hanno scritto indelebili pagine di libertà — e arriva alle sabbie infuocate di El Alamein, dove migliaia di italiani hanno combattuto la loro battaglia più disperata. E poi gli uomini che hanno sfidato il loro tempo come Leonardo da Vinci («con il Cenacolo visto da vicino, in esclusiva, occhi negli occhi») e Giordano Bruno («l’uomo che intuisce infiniti mondi, che si ribella al potere»). E ancora Padre Pio con il suo mistero: «Ha davvero avuto le stigmate? Era un santo o un impostore? — si chiede Cazzullo — Ne parliamo con grande rispetto, senza schierarci, ma — sorride — anche con la consapevolezza che Padre Pio è sempre meglio averlo dalla propria parte… Noi propendiamo per il santo, però diamo una voce anche a chi sollevava dubbi, a cominciare da quelli — durissimi — di Papa Giovanni XXIII, il Papa buono che non amava Padre Pio». Non manca D’Annunzio, «una sorta di concorrente di Mussolini, tanto che la marcia su Roma voleva farla lui, fino a quando cercò di separare il Duce da Hitler senza riuscirci, morendo in circostanze mai chiarite».

Una puntata è dedicata al disastro del Vajont, «con l’acqua che cancella un paese, duemila morti, di cui 500 bambini. È l’anno del culmine del boom economico, ma anche la prima crepa nel vetro, l’anno in cui si comincia a capire che quel progresso non sarebbe durato per sempre e che l’Italia restava un Paese in cui le cose di tutti sono cose di nessuno». Un altro racconto incrocia lo scandalo della Banca Romana e Tangentopoli, il 1892 e il 1992. «Negli stessi giorni, a distanza di cent’anni, i due grandi scandali che hanno segnato la storia dell’Italia unita: Crispi e Giolitti, Craxi e Gardini». 

Prodotta da Stand By Me di Simona Ercolani, regia di Claudio Pisano, Una giornata particolare vede muoversi con Cazzullo anche gli inviati Claudia Benassi e Raffaele Di Placido, porta i telespettatori nei luoghi più belli non solo d’Italia e fa un uso mirato («non un abuso») dell’intelligenza artificiale per dare vita alle statue di Cleopatra e Marco Antonio, di Leonardo da Vinci e Giordano Bruno. Spiega il direttore di La7, Andrea Salerno: «Siamo la terza rete in prime time, anche grazie a un lavoro editoriale unico. Questo è un progetto che vuole accostare alle linee informative che ci contraddistinguono, anche un’offerta legata all’approfondimento, un contributo per capire il presente e le radici dell’oggi».

Cazzullo studia da tempo gli italiani, quali sono i nostri tratti distintivi? «L’umanità, il rispetto per gli altri, la capacità di dialogo e anche la genialità, la capacità di estro, di fantasia, di invenzione. A volte però siamo un po’ opportunisti e non siamo all’altezza di noi stessi: non siamo abbastanza consapevoli di quanto sia grande la fortuna di essere italiani».

13 ottobre 2025

13 ottobre 2025

Fonte Originale