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Il Nobel Giorgio Parisi: «Luce d’Eramo: un’aliena straordinaria, celebrava il crollo che le aveva salvato la vita»

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Il secolo breve, con i suoi conflitti, le tragedie, le aspettative e gli ideali di milioni di persone, Luce D’Eramo lo ha attraversato senza risparmiarsi. Nata in Francia, cresciuta in Italia, sempre «aliena», fascista per formazione, curiosa e anticonformista per declinazione, decise di andare a verificare personalmente le atrocità nei campi di concentramento. Fuggita da Dachau, sconvolta, tentò il suicidio, vagò a lungo nella Germania devastata dalla guerra, e rimase paralizzata a soli 19 anni per il crollo di un muro mentre aiutava a scavare per salvare i feriti dalle macerie a Magonza. Eppure «ogni anno celebrava la caduta di quel muro, perché era rimasta viva», ricorda Parisi, che ha scritto la prefazione di «Partiranno», uno dei suoi celebri romanzi, nell’ultima ristampa.

La mostra è composta di foto, video e scritti originali, che narrano la vita dell’autrice attraverso la scrittura, i viaggi, le amicizie, il quotidiano e lo straordinario. «Una donna che nonostante le difficoltà aveva sempre il sorriso, era leggera, volava in alto», la ricorda Alberti. Nnoberavez è l’opera realizzata per questa occasione dall’artista Francesco Vaccaro, che con la letteratura del Novecento e con la parola scritta ha una confidenza poetica di lunga data. La mostra è a cura di Claudio Libero Pisano – Dipartimento Didattica per l’Arte

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